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Sicurezza in ospedale: dall’onorevole Cavandoli una proposta di legge a tutela di infermieri, medici e farmacisti

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Sicurezza in ospedale: dall’onorevole Cavandoli una proposta di legge a tutela di infermieri, medici e farmacisti
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La parlamentare parmigiana della Lega intende arginare il fenomeno delle aggressioni nelle strutture sanitarie.

La parlamentare e consigliere comunale leghista di Parma, Laura Cavandoli (foto), ha avanzato una proposta di legge dal titolo “Presidi fissi e aggravanti per chi aggredisce operatori sanitari”.

“Non ci sono solo i furti, come recentemente a Fidenza e nel passato a Parma, ma ancheaggressioni, minacce, maleducazione generalizzata: negli ultimi anni gliospedali, e in particolare i reparti di pronto soccorso, sono diventati un vero Far West, con aggressioni e ingiurie per gli operatori sanitari. Al punto che, come segnalano le associazioni di categoria, gli specialisti cercano di evitare il pronto soccorso a causa del carico di stress e del rischio di aggressioni.  Anche in ospedale a Parma non mancano situazioni difficili e pericolose: tutelare medici, infermieri e personale ausiliario nello svolgimento del loro lavoro è diventata un’urgenza su cui il legislatore deve intervenire”. Così ha detto Cavandoli nel presentare la proposta di legge a tutela del personale sociosanitario.

“La proposta di legge – ha proseguito – modifica alcuni articoli del Codice Penale, introducendo aggravanti in caso di aggressione a medici, infermieri, personale ausiliario delle strutture ospedaliere e territoriali del Servizio sanitario nazionale, oltre che farmacisti nell’esercizio delle proprie funzioni, equiparandoli ai pubblici ufficiali. La nostra proposta prevede un presidio fisso, composto almeno da un ufficiale di polizia giudiziaria e da due agenti, nelle strutture ospedaliere di primo e secondo livello, col compito di tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza, oltre a piani di controllo dei territori predisposti dai prefetti”.

LA PROPOSTA DI LEGGE DELLA LEGA IN SINTESI 

L’articolo 1 modifica l’art. 61 del Codice Penale, il quale prevede che tra le circostanze aggravanti del reato vi sia l’aver commesso il fatto nei confronti di un pubblico ufficiale o di una persona incaricata di un pubblico servizio, con il fine di includervi anche il personale medico, infermieristico e ausiliario delle strutture ospedaliere e territoriali del Servizio sanitario nazionale e i farmacisti.

L’articolo 2 modifica l’art. 336 del Codice Penale, che punisce il delitto di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, precisando che la norma si applica anche al personale medico, infermieristico e ausiliario.

L’articolo 3, comma 1, prevede che presso ogni pronto soccorso dei presidi ospedalieri di primo e secondo livello sia istituito un presidio fisso di polizia, avente il compito di tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza, composto quantomeno da un ufficiale di polizia giudiziaria e da due agenti.

L’articolo 4 rinvia a un decreto del ministro della Salute, di concerto con il ministro dell’Interno, da adottare entro 60 giorni dall’approvazione della legge, con il quale ricollocare i presidi ambulatoriali di guardia medica in ambiente protetto.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.gazzettadellemilia.it

 

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