Filippo Anelli chiede al governatore pugliese Michele Emiliano “un impegno supplementare per tutelare tutti coloro che ogni giorno si prodigano nel difendere la salute dei cittadini”.
Ieri, 4 settembre, è ricorso il sesto anniversario della scomparsa di Paola Labriola (foto), la psichiatra aggredita e uccisa da un paziente nel 2013, mentre era di turno al Centro di salute mentale di Bari. Un anniversario che l’Ordine dei medici del capoluogo pugliese celebrerà venerdì 13 settembre con l’annuale Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari in memoria di Paola Labriola, organizzata in collaborazione con Fnomceo.
“Vogliamo ricordare Paola Labriola come martire della professione medica. La sua tragedia ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione drammatica che molti medici affrontano quotidianamente sul posto di lavoro, in condizioni di sicurezza precarie. Il nostro intento è che il suo sacrificio non sia dimenticato”. Così Filippo Anelli, presidente Omceo Bari, nonché presidente Fnomceo.
“All’indomani di quel barbaro omicidio – prosegue Anelli – i vertici regionali e i politici presero un impegno solenne per mettere in sicurezza le strutture e tutelare i medici e i professionisti della salute. Eppure, a distanza di sei anni, siamo diventati la prima regione italiana per aggressioni contro il personale sanitario. Solo nell’ultima settimana sono stati denunciati tre casi di violenza. Ma sono molti di più quelli che non vengono denunciati, e quindi non censiti”. Di qui la richiesta al governatore pugliese Michele Emiliano di “un impegno supplementare per tutelare tutti coloro che ogni giorno si prodigano nel difendere la salute dei cittadini”.
Proprio in questi giorni l’Ordine dei medici di Bari ha promosso una campagna di comunicazione per sensibilizzare i cittadini sul tema della violenza contro i medici. “E poi, la vita, chi te la salva?” è la domanda che campeggia sui cartelloni pubblicitari affissi nelle strade del capoluogo, sottolineando come il lavoro dei medici salvi migliaia di vite: “Chi aggredisce un medico ferisce tutti noi. Chiudiamo questa ferita per sempre”.
Redazione Nurse Times
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