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Schillaci: “Aumento in busta paga del 6% per i medici. Nel 2026, con più risorse disponibili, daremo un segnale maggiore”

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Obbligo formativo in sanità, Schillaci: "No ad altre proroghe. Mettersi in regola con i crediti Ecm per evitare sanzioni"
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“Dopo un decennio di tagli strutturali dei Governi precedenti, pari a 37 miliardi, questo Governo ha rimesso al centro la sanità, con soldi stanziati per invertire trend pericolosi post-pandemia”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervistato da La Nazione, a margine dell’iniziativa del Centrodestra toscano “Due anni di governo Meloni. L’Italia torna a correre”.

“Quest’anno la spesa sanitaria in Italia continua a crescere – ha aggiunto Schillaci -. Ho sempre parlato di un piano assunzioni pluriennale che guarda al 2026. Per il 2025 sono bollinati 2,4 miliardi. Fino a 5,1 miliardi per il 2026. Nessun Governo ha mai stanziato tali cifre. La premier Meloni solleva un tema rilevante quando parla non tanto di avere soldi, ma di come spenderli”.

Schillaci ha accennato anche allo sciopero dei medici indetto per il 20 novembre: “I medici attendono risposte. Lo sappiamo e cercheremo di darle con l’aumento in busta paga del 6%, ma anche con l’indennità di specificità ad altri operatori sanitari, come farmacisti e biologi. Il prossimo anno, avendo a disposizione più soldi, daremo un segnale ancora maggiore. Da medico, conosco i medici meglio dei sindacalisti. A loro interessa lavorare ed essere pagati bene”.

Capitolo liste d’attesa: “Il privato convenzionato deve mettere a disposizione le sue agende. È uno dei criteri per l’accreditamento. Non sono un ideologo, per questo dico che chi ideologizza il privato convenzionato non si rende conto di quanto sia impensabile abolirlo. Chiariamo un concetto: oggi in Italia non ne possiamo fare a meno, e nessuno potrà cancellarlo. Basta dare regole chiare e trasparenti. A mio giudizio le liste d’attesa sono un fenomeno dovuto a una cattiva organizzazione”.

Infine una battuta di Schillaci sul payback dei dispositivi medici: “La legge sul payback l’ha introdotta iI Governo Renzi. Una misura lasciata nel cassetto fino al 2022, poi tirata fuori da Draghi. La faccio semplice: se vado al ristorante, mangio e poi pago. Non ho capito perché io Governo devo pagare i conti di altri. Perché le Regioni non hanno controllato? La trovo una legge sbagliata: per rimborsarli vediamo, perché per farlo servono soldi. Che comunque il Governo Meloni ha stanziato l’anno scorso con un miliardo”.

Redazione Nurse Times

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