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Sanità privata e Rsa, Cisl Fp Verona sullo sciopero nazionale del 22 maggio: “13 anni senza Contratto sono troppi”

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Contratto sanità privata: l’apertura di Aiop-Aris e la fiducia dei sindacati
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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Cisl Fp Verona.

Le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata e delle Rsa incroceranno le braccia il prossimo 22 maggio 2025. Dopo il mancato accordo in sede di conciliazione, le associazioni datoriali Aiop e Aris continuano a condizionare l’avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale alla copertura integrale dei costi da parte di ministero e Regioni. Una posizione inaccettabile, che non tiene conto dei diritti di oltre 200mila professionisti del settore, lasciati senza contratto da 6 e 13 anni.

Nella provincia di Verona, come afferma Giovanni Zanini, segretario generale di Cisl Fp Verona, molte sono le strutture coinvolte nel mancato rinnovo contrattuale: Ospedale di Negrar, Casa di cura di Peschiera, Villa Santa Giuliana, Casa di Cura Santa Chiara, Casa di cura Villa Garda, Clinica San Francesco, Città di Verona, Centro Riabilitativo Veronese solo per citare alcune tra le maggiori strutture locali.

Quello delle strutture sanitarie private accreditate è a tutti gli effetti un servizio pubblico, che integra il Servizio sanitario nazionale in base all’articolo 32 della Costituzione. Per questo motivo deve essere regolato da criteri chiari e vincolanti: chi riceve accreditamenti e fondi pubblici deve garantire salari e diritti ai lavoratori e dotazioni organiche adeguate e alle stesse condizioni della sanità pubblica, e stiamo chiedendo a tutte le Regioni regole chiare sugli accreditamenti che li vincolino.

Non permetteremo che il diritto al Contratto sia ostaggio di un ricatto economico. Aiop e Aris stanno scaricando il rischio d’impresa sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori e, indirettamente, sull’intera collettività. Senza diritti e salari dignitosi, si mette a rischio la qualità delle cure e dell’assistenza.

Oltre alle mobilitazioni nei luoghi di lavoro e alle assemblee, chiederemo agli ispettorati territoriali del lavoro di verificare che le strutture accreditate rispettino realmente i contratti collettivi, le condizioni di lavoro e i requisiti professionali del personale. È un passaggio essenziale non solo per tutelare chi lavora, ma anche per garantire la qualità del servizio agli utenti. Non ci fermeremo: la dignità di chi lavora nella sanità privata e nelle Rsa va difesa con forza ed è ora di dare un segnale chiaro alle controparti.

Redazione Nurse Times

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