All’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia) è stato impiantato il primo impianto cocleare multicanale (detto anche orecchio bionico) assistito da tecnologia robotica. La paziente, una donna pugliese di 55 anni mai operata prima, era affetta da cocleolabirintopatia degenerativa bilaterale, una patologia che danneggia progressivamente la coclea e il labirinto dell’orecchio interno, causando una perdita progressiva dell’udito.
L’intervento, durato tre ore, è stato eseguito dal chirurgo Lucio Vigliaroli, dell’Unità di Chirurgia maxillofacciale e ORL-Otorinolaringoiatria, diretta da Lazzaro Cassano, con il supporto del chirurgo Rocco Ortore, del medico anestesista Aldo Manuali, degli infermieri, dei tecnici e di tutto il personale di sala operatoria.

La grande novità di questa tecnologia è rappresentata dal sistema OTODRIVE composto da un braccio robotico (OTOARM) e un software di pianificazione (OTOPLAN): un sistema tecnologico che consente operazioni sicure e minimamente invasive, consentendo movimenti controllati micrometrici, eliminando le micro-oscillazioni naturali della mano umana e riducendo le variazioni di pressione all’interno della coclea.
“Questo intervento, che contribuirà sicuramente all’evoluzione della medicina di precisione nell’ambito dell’implantologia cocleare – ha spiegato il chirurgo Lucio Vigliaroli –. è stato il primo ad essere eseguito in Puglia con questo tipo di tecnologia e rappresenta un traguardo importante per Casa Sollievo della Sofferenza e per l’Unità di Otorinolaringoiatria, che da oltre 30 anni si impegna per eccellere sempre più nel campo della sordità”.
“L’utilizzo combinato di OTODRIVE e OTOARM – ha proseguito il chirurgo – ci ha permesso di eseguire l’inserzione dell’elettrodo con un livello di accuratezza, precisione e delicatezza che fino a poco tempo fa era impensabile. Questo approccio ci consente di tutelare al massimo le strutture dell’orecchio interno e di offrire ai nostri pazienti una reale possibilità di recupero sensoriale. È una svolta tecnologica che apre nuove prospettive per l’otochirurgia implantologica”.
Per i pazienti i benefici di questa nuova tecnologia robotica sono concreti: una maggiore precisione chirurgica si traduce in una migliore preservazione delle delicate strutture dell’orecchio interno, riducendo il rischio di trauma intracocleare. L’assistenza robotica, inoltre, garantisce un approccio controllato e ripetibile, offrendo risultati consistenti e un elevato standard di cura. La chirurgia robotica cocleare è infatti indicata per persone di qualsiasi età affette da sordità grave o profonda.
Definito anche “orecchio bionico”, l’impianto cocleare è una protesi per l’udito costituito da una componente esterna e da una interna, che vengono posizionate da un medico otorinolaringoiatra, esperto in microchirurgia, durante un intervento in anestesia generale. Nei pazienti gravemente audiolesi l’impianto cocleare sostituisce la funzione della coclea, l’organo dell’orecchio che converte le onde sonore in impulsi elettrici.

Redazione Nurse Times
Fonte: Irccs Casa Sollievo della Sofferenza
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