Senza l’impianto cocleare, il piccolo sarebbe stato destinato al sordomutismo. Ora, invece, avrà una vita normale.
La sua sarebbe stata una vita segnata dall’impossibilità di sentire i suoi, le voci dei genitori e dei compagni di scuola, quindi dall’impossibilità di esprimersi con la sua stessa voce. Adesso, invece, potrà avere una vita e una socialità normali. Venerdì scorso l’equipe di Otorinolaringoiatria dell’Aou di Sassari, guidata dal professor Francesco Bussu e composta anche da efficientissimi infermieri e operatori socio-sanitari, ha impiantato il primo impianto cocleare in un bambino di sette anni non udente.
L’impianto cocleare è un organo artificiale, una sorta di “orecchio bionico”, che consente a persone non udenti di percepire i suoni e le parole. Il bambino operato avrà una vita e una socialità normali là dove, senza l’impianto, sarebbe stato destinato al sordomutismo. Il bambino sta bene e nei giorni scorsi ha lasciato il reparto per fare ritorno a casa e a una nuova vita ricca di suoni e voci.
“La sordità, soprattutto nei bambini – afferma il direttore di Orl, Francesco Bussu – è un problema per il quale la nostra sanità deve garantire le cure direttamente in Sardegna. La chiave è la gestione della complessità di questi bambini, dalla diagnosi alla chirurgia, alla riabilitazione completa. Oggi noi abbiamo finalmente una struttura che ci consente di garantire tutti questi aspetti con tutte le figure professionali necessarie, incluse tecniche audiometriste e logopediste”.
L’impianto cocleare è un orecchio artificiale elettronico che può ripristinare la percezione uditiva nelle persone che sono affette da una sordità profonda. Sostituisce la coclea patologica, spedendo al nervo acustico rumori, suoni e voci. È considerata anche una neuroprotesi, perché si sostituisce alla trasmissione dell’informazione sensoriale al sistema nervoso.
“Le nostre strutture e i nostri professionisti dimostrano quanto sia importante non fermarsi – afferma il commissario dell’Aou, Antonio Lorenzo Spano –, soprattutto in questo periodo di pandemia. L’obiettivo è offrire ai cittadini le migliori risposte assistenziali e questo risultato rappresenta un momento di crescita e di investimento nel futuro, che può essere raggiunto soltanto attraverso un lavoro in équipe e la promozione delle conoscenze e dello scambio tra gruppi di lavoro, anche con aziende di rilievo nazionale”.
Anche l’Ateneo turritano ha espresso i complimenti agli otorini dell’Aou per il risultato ottenuto. “L’Università di Sassari è soddisfatta del livello di eccellenza raggiunto dall’equipe di Otorinolaringoiatria – commenta il rettore, professor Gavino Mariotti –. Esprimo a nome dell’Ateneo molti complimenti al professor Francesco Bussu”. All’intervento realizzato a Sassari hanno partecipato il professor Gaetano Paludetti, luminare e direttore dell’Otorinolaringoiatria del Gemelli di Roma, e la sua collaboratrice, dottoressa Anna Rita Fetoni.
Redazione Nurse Times
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