Francesco Dimiccoli (Fials), presidente della Rsu presso l’Asl Bari, ricorda gli obiettivi centrati e affronta la scottante tematica della carenza di personale sanitario in Puglia.
“Sono tanti i risultati raggiunti al termine di un percorso lungo, faticoso e talvolta carico di tensioni, grazie all’impegno della direzione strategica, a cui va rivolto un sentito ringraziamento per la disponibilità dimostrata, la Rsu e le organizzazioni sindacali firmatarie”. Così Francesco Dimiccoli, dirigente Fials e presidente della Rsu presso l’Asl Bari, da noi contattato.
Questi, nello specifico, i traguardi tagliati: “Per quanto riguarda gli incarichi di funzioni organizzative – ruolo sanitario, sono 138 quelli previsti dalla DGR n.1603 del 19.09.2018, di cui 57 trasposizioni per tre anni (giusto art. 36 Ccnl 02.11.2022), e 81 avvisi prossimi a essere banditi con contratto per cinque anni. Quanto invece al ruolo PTA, ne sono previsti 28, di cui 19 trasposizioni per tre anni (giusto art. 36 Ccnl 02.11.2022), e 6 già banditi con la proocedura in itinere”.
Capitolo DEP (differenziali economici di professionalità) 2023, ex fasce: “L’avviso di selezione è già bandito, con scadenza il 25 p.v. Con questo strumento normativo viene superato il pregresso regime delle progressioni economiche orizzontali (PEO) e, sulla scia del Ccnl delle funzioni centrali, con l’art. 19 (progressione economica all’interno delle aree) si introducono i differenziali economici di professionalità (DEP), da intendersi come incrementi stabili del trattamento economico, finalizzati a remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti nello svolgimento delle attribuzioni proprie dell’area di classificazione”.
E poi, aggiunge Dimiccoli, “c’è l’avviso di selezione interna, tramite progressione verticale (ex art. 52, comma 1 bis, del D.lgs. 165/2001) per 90 posti di operatore socio-sanitario (oss) e per 5 posti di operatore tecnico specializzato autista di ambulanza”.
Dimiccoli ci tiene a rivolgere “un saluto particolare al dottor Antonio Sanguedolce, che dal 18 marzo ha lasciato la direzione generale dell’Asl Bari, a seguito di nomina della Giunta eegionale con cui veniva designato direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Bari. A lui auguri di buon lavoro per questo nuovo e prestigioso incarico”.
Non può mancare un cenno alla carenza di personale sanitario, che anche in Puglia rappresenta una grave criticità. “I dati dell’ultimo rapporto Fnopi – ricorda Dimiccoli – ha palesato la carenza di circa 6mila unità in Puglia, seconda solo alla Campania e alla Lombardia, con conseguenze che fisiologicamente si ripercuotono sulla qualità assistenziale. Ci troviamo al cospetto di numeri decisamente importanti, che sottopongono il personale a carichi di lavoro notevoli e stressogeni”.
Continua Dimiccoli: “A mero titolo esemplificativo, per ogni seduta operatoria della durata minima di sei ore si deve garantire la presenza di un anestesista, di un medico specialista, di tre infermieri e un oss, ma molto spesso sono presenti solo due infermieri. L’Asl Bari ha previsto nel proprio piano assunzionale oltre 100 medici, 100 infermieri e 100 oss. Il presidente della Giunta regionale, senza mezzi termini, ha attribuito al Governo nazionale, in special modo al Mef, la causa di questa incresciosa situazione”.
Sempre Dimiccoli: “Al netto di ciò, si è riscontrata un’oggettiva difficoltà nel reclutamento del personale medico, creando problematicità soprattutto nei pronti soccorso e nelle sale operatorie. Pertanto, considerando la carenza di infermieri e oss, sarebbe opportuno bandire due concorsi regionali che vadano a implementare tali figure per migliorare la qualità assistenziale. In tal senso, circa un mese fa si era sparsa la voce di due concorsi prossimi a essere banditi, che avrebbero designato come capofila l’Asl Bari per quello di infermiere e l’Asl Taranto per quello da oss, ma ad oggi tale voce non ha trovato riscontro”.
Conclude Dimiccoli: “Auspichiamo un intervento risolutivo da parte della Giunta regionale, finalizzato a trovare una soluzione che migliori le prestazioni assistenziali, con conseguente possibilità occupazionale per coloro che attendono con ansia tale momento”.
Redazione Nurse Times
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