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“Rsa siciliane: niente stipendi e pochi operatori. Sarà un Natale amaro”

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"Niente stipendi e pochi operatori: Natale amaro nelle Rsa siciliane"
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“Sarà l’ennesimo Natale amaro per i lavoratori delle Rsa siciliane che, nonostante gli impegni e le promesse dell’assessore regionale Volo, da noi più volte incalzata anche tramite atti ufficiali, continuano a essere letteralmente spremuti dai gestori, sia in termini di numeri, assolutamente insufficienti, che dal punto di vista delle retribuzioni, come nel caso delle strutture Karol, dove gli operatori non ricevono gli stipendi da oltre quattro mesi. Il governo Schifani intervenga”. Così Antonio De Luca, capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana (Ars) e componente della Commissione Sanità.

“Vogliamo capire – incalza De Luca – dove vanno a finire i soldi che vengono mensilmente trasferiti dalle casse della Regione ai gestori delle Rsa. Perché, pur avendo degli incassi sicuri e garantiti dalla Regione, i gestori non pagano i dipendenti, non pagano i fornitori e non adeguano il numero degli operatori a quello degli ospiti? Eppure l’assessore Volo aveva dichiarato che avrebbe avuto cura di intensificare i controlli e, nella peggiore delle ipotesi, avrebbe sospeso o revocato le convenzioni”.

Sempre De Luca: “Si tratta di un dramma nel dramma, perché i pazienti delle Rsa vengono accuditi con il massimo sforzo e abnegazione dagli operatori, che sono però costretti a lavorare in affanno e senza il becco di un quattrino da mesi, come nel caso della Karol di Palermo, dove i sindacati hanno annunciato un nuovo sit- in nei prossimi giorni. Non ritiene, l’assessore Volo, che quattro mesi di ritardo, oltre alle mancate tredicesime mensilità e altre spettanze mai erogate, possano essere oggetto di verifica?”

Conclude De Luca: “Tra l’altro i lavoratori delle Rsa si trovano anche nella condizione di ritrovarsi nel registro dei morosi a causa dei mancati versamenti, da parte delle aziende, del quinto dello stipendio, che come noto sono tenute a versarne una parte, considerando che peraltro la trattengono dalle buste paga. Quindi, se un lavoratore ha nel frattempo avviato la cessione del quinto del proprio stipendio, si trova incredibilmente iscritto al CRIF perché l’azienda non gli ha pagato la parte di sua competenza. Una situazione gravissima, peraltro alla vigilia delle festività natalizie. Il governo Schifani si svegli e pensi ai problemi concreti dei cittadini, specialmente se fragili”.

Redazione Nurse Times

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