Sono stati condannati i cinque operatori socio-sanitari (oss) della Rsa “Monumento ai caduti” di San Donà di Piave (Venezia), definita “la casa di riposo degli orrori” per via dei pesanti maltrattamenti inflitti agli anziani ospiti.
Il verdetto, emesso dopo quattro udienze in aula bunker a Mestre e tre ore e mezza di camera di consiglio, ha però deluso i parenti delle vittime, perché la pena decisa dal giudice per l’udienza preliminare Benedetta Vitolo ammonta a un totale di 24 anni, ben 38 in meno rispetto a quelli proposti dal pubblico ministero.
Nel dettaglio, è stato condannato a otto anni di reclusione (rispetto ai 12 anni chiesti dal pm) il 54enne Davide Barresi, residente in provincia di Catania, accusato di violenza sessuale perpetrata ai danni di sette anziane. L’oss era stato arrestato nel novembre del 2022, anche sulla base dei filmati dalle telecamere installate dagli inquirenti.
Queste le altre condanne: sei anni per il 47enne Fabio Danieli (dieci anni e otto mesi la richiesta del pm); cinque anni per la 62enne Maria Grazia Badalamenti (otto anni e otto mesi la richiesta); due anni per la 61enne Anna Pollazzon e per la 66enne Margie Rosiglioni (tre anni e quattro mesi la richiesta per entrambe).
Per il giudice non ha retto l’aggravante di aver provocato la morte di un’anziana per insufficienza cardio-respiratoria, causata anche dalle percosse subite. Solo per questo motivo Danieli, Badalamenti, Pollazzon e Rosiglioni avrebbero potuto scontare una pena fino a 24 anni, come sostenuto dalla Procura, che nel febbraio 2023 aveva accusato Danieli e Badalamenti di aver fratturato quinta, sesta e settima costola destre della donna.
I cinque oss sono stati condannati anche al risarcimento dei danni, ma solo per gli anziani interessati dalle violenze appurate durante il processo. La cifra è comunque cospicua: oltre 750mila euro, che sulla carta dovrebbero essere versati subito a un gruppo di famigliari ed enti costituitisi parti civili nel processo. È la cosiddetta provvisionale fissata dal giudice penale, in attesa del giudizio civile, ma difficilmente sarà versata dai cinque condannati, che non dispongono di simili somme.
Barresi, Danieli e Badalamenti sono attualmente in carcere, mentre Pollazzon e Rosiglioni si trovano ai domiciliari. Alla lettura della sentenza sono partite le proteste dei parenti delle vittime, secondo i quali le condanne inflitte sarebbero un insulto a chi ha subito violenza. Va da sè che la prospettiva di un ricorso in appello è molto concreta.
Redazione Nurse Times
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