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Riusciranno gli infermieri a sopravvivere alla rivoluzione robotica che provocherà 800 milioni di licenziamenti al mondo?

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Gli enormi passi avanti compiuti dalla tecnologia stanno costantemente portando ad una rivoluzione nei sistemi sanitari e nei processi di cura degli esseri umani. Le migliorie in campo bioingegneristico hanno drasticamente cambiato la struttura e l’organizzazione dell’industria della salute.

Il McKinsey Global Institute stima che oltre 800 milioni di lavoratori al mondo potrebbero essere rimpiazzati dai robot entro l’anno 2030. Stiamo già vivendo un’autentica rivoluzione robotica che sta avvenendo nella sanità che ha reso compiti e procedure più efficienti e sicuri.

Locsin e Ito hanno messo in guardia gli infermieri riguardo la minaccia di essere sostituti a breve dai robot umanoidi. L’assistenza di base, spesso eseguita dal personale di supporto, è caratterizzata da mansioni e da procedure a bassa complessità assistenziale e alta ripetitività che possono essere svolte in maniera più efficace dalle macchine.

Il futuro delle pratiche assistenziali che occupano la stragrande maggioranza dell’orario di lavoro nei reparti a bassa intensità assistenziale potranno essere eseguite dai robot ottenendo outcome migliori rispetto ad essere umani stanchi ed in la con gli anni.

Come possono dunque gli infermieri restare professionisti importanti nel campo dell’assistenza? Dovranno essere impegnati nei processi decisionali finalizzati a determinare quali attività potranno essere “delegate” alla tecnologia.

Gli infermieri dovranno sorvegliare e supervisionare le fasi di introduzione delle tecnologie automatizzate e delle intelligenze artificiali, incentrando la loro pratica su aspetti più umani e intellettivi in un sistema potenzialmente nuovo.

Anche la formazione degli studenti afferenti ai corsi di laurea in infermieristica dovrà necessariamente cambiare, accantonando una volta per tutte il tanto amato insegnamenti del giro letti, caposaldo di ogni polo didattico italiano.

Riusciranno i molti docenti universitari amanti dei tempi passati ad accantonare i concetti già obsoleti negli anni ‘80, ma quotidianamente propinati ai poveri studenti universitari, introducendo il concetto futuristico espresso in questo articolo tra gli insegnamenti?

Simone Gussoni

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