Questo rinnovo contrattuale non sarà certo una manna dal cielo, nè il miracolo del reale e corretto riconoscimento sociale ed economico che i lavoratori della Sanità aspettavano dopo aver dimostrato tutto quello che rimaneva da dimostrare in questi due anni di Pandemia.
Va chiarito, perchè a volte sfugge che lo stanziamento del fondo atto a finanziare tutte le varie modifiche contrattuali che servirebbero alla valorizzazione dei professionisti, non viene contrattato al tavolo con l’ARAN, nè con i sindacati. Il Governo, assieme alle Regioni non investe sulla Sanità.
E non lo fa perchè ha deciso di continuare a condannare ad una carenza cronica di professionisti tenendo chiusi gli accessi ai corsi di laurea in infermieristica, bloccando la revisione del profilo professionale dell’OSS, tenendo bloccati per cavilli burocratici gli incarichi professionali (vedi riconoscimento dei master clinici e l’attivazione dei corsi regionali).
Le Regioni non apportano modifiche agli standard di riferimento per la determinazione degli organici assistenziali nelle corsie come pure sul territorio.
Con la Legge di Bilancio, ci hanno consegnato ancora una volta una coperta corta, che tentiamo di tirare in ogni modo ma quella è.
E allora la scelta è di rimanere con un Contratto scaduto da più di tre anni o farne uno che non vedrà grossi risultati economici, ma almeno consentirà di usufruire finalmente delle indennità specifiche (infermieristica e di cura al malato ) di una nuova classificazione del personale con l’introduzione di un’area ad elevata qualificazione e di eliminare infine quel cavillo burocratico per cui non è ancora oggi possibile conferire gli incarichi professionali.
Un bicchiere mezzo vuoto certo ed è con una grande amarezza che noi stiamo lottando seduti a quel tavolo. FIALS sta cercando di poter apportare modifiche ad ogni virgola che possa cambiare in meglio la situazione dei lavoratori di un SSN oramai allo stremo.
Continuiamo ad urlarlo a chi dovrebbe prendersi cura di voi, che in questo modo la Sanità non reggerà. La triste realtà è che il Governo italiano persevera a fare gli stessi errori, stanziando spiccioli per quello che è il fiore all’occhiello del nostro Paese ma che continua ad essere bistrattato.
È ora di dire basta a questi sbagli, almeno le regioni mettano quelle risorse economiche che la legge di bilancio non ha voluto concedere a coloro chiamati eroi. Le regioni sono responsabili della sanità, loro hanno in mano i miliardi definiti con i fondi sanitari regionali, a loro tocca ora investire sugli operatori sanitari, questo è il momento non un altro.
Più risorse economiche per la valorizzazione di chi sta dando il massimo delle proprie competenze. Sta alla sensibilità della Conferenza delle Regioni e di conseguenza al Comitato di settore riscrivere il proprio atto di indirizzo all”Aran e mettere ingenti risorse economiche senza le quali il rinnovo contrattuale sarebbe un vuoto a perdere per tutti, lavoratori, professionisti, sindacati, governo, regioni e cittadini.
Si mettano subito le risorse e poi chiudiamo il contratto in tempi stretti i lavoratori non possono più aspettare. I professionisti sono stanchi di aspettare.
Redazione Nurse Times
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