La redazione di NurseTimes segnala un interessante evento formativo che ha come tema principale la valorizzazione dell’infermiere di famiglia “Project Nursing: L’Infermiere di Famiglia, la Nuova Frontiera dell’Assistenza Sanitaria”, un tema che raccoglie l’interesse degli Stakeholder della sanità, tra politici, addetti ai lavori e cittadini, e che promette di essere la nuova frontiera della sanità italiana, una scommessa che molte regioni stanno già sperimentando con ricadute positive sulla popolazione. Durante il convegno che si terrà a Rende (CS) il 30 marzo, presso il “Museo del presente” sala Tokio verrà presentata una proposta di legge regionale sull’istituzione dell’infermiere di famiglia, attraverso l’istituzione di ambulatori infermieristici. (VEDI).
L’evento promosso dall’Associazione “La Politica ai Giovani” e patrocinato dal comune di Rende, ha il fine di porre l’attenzione su una figura mancante nel panorama regionale.
Interverranno Francesco Elia, Pietro Marchio, Enza Alvaro rispettivamente presidente, segretario e consigliera dell’associazione “La politica ai Giovani”, Francesco Arnoldo, segretario regionale UGL sanità, Giuseppe Leonardo, dottore magistrale in infermieristica.
L’infermiere di Famiglia potrebbe essere l’anello di congiunzione mancante tra i medici di medicina generale ed il paziente per l’assistenza quotidiana. Un progetto ambizioso che offrirebbe servizi infermieristici domiciliari, una reperibilità 24 ore su 24, assistenza notturna e prelievi domiciliari con consegna e lettura referti adeguando il servizio alle esigenze caso per caso.
“Non si tratta solo di mera assistenza, di semplici punture o esecuzioni di manovre fini a se stesse. L’Infermiere di Famiglia – Francesco Elia, presidente dell’associazione “La politica ai giovani” – potrebbe prendersi cura della persona ed essere, l’interfaccia tra ospedale e malato, tra medico e paziente, cercando di offrire sempre il meglio alle persone. Abbiamo gettato le basi per questo esperimento pioneristico e l’auspicio sarà quello di andare verso la direzione dell’ambulatorio infermieristico di riferimento, che ancora non esiste. Un infermiere di famiglia che affianchi il medico, una reale esigenza del nostro territorio”.
L’idea nasce proprio durante il corso di studi di Enza una Giovane Calabrese di Roccella Jonica che coinvolge Francesco e Giuseppe, prendendo spunto da esperienze in altre regioni di Italia: Trentino, Emilia Romagna e Toscana.
Mettendo a frutto tutto il sapere appreso negli anni, hanno valutato i reali bisogni del territorio.
“Siamo convinti che l’infermiere di comunità sia un importante tassello per costruire la sanità del futuro, attenta ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini. L’infermiere è un professionista della salute che, in collaborazione con il Medico, può essere di aiuto alle famiglie che hanno bisogno di un sostegno assistenziale, educativo, riabilitativo in tempi in cui i tagli alla sanità hanno imposto la chiusura di molti ospedali, creando il sovraffollamento di quelli rimasti mettendo a serio rischio la garanzia dei LEA ‘livelli essenziali dell’assistenza’. Siamo convinti che questa è una delle strade per potenziare la medicina di territorio aumentando il livello di efficacia del sistema sanitario”.
Giuseppe Papagni
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