Un sondaggio realizzato dal Royal College of Nursing (RCN) e che ha coinvolto oltre 9.000 infermieri ha fatto emergere come anche nel Regno Unito molti infermieri stiano pensando di abbandonare la professione.
Esausti e sopraffatti dalla cronica carenza di personale, ulteriormente aggravata dalla pandemia di Covid-19, il 60% dei camici bianchi ha dichiarato la propria intenzione a cambiare lavoro. I colleghi più anziani starebbero cercando soluzioni per poter andare in pensione anticipatamente, mentre il 57% di quelli più giovani ha intenzione di intraprendere un nuovo lavoro, lontano dall’ambito sanitario.
Ore extra a fine turno senza stipendio per il bene del paziente
Il sondaggio, realizzato nel mese di ottobre 2021, quando la variante Omicron ha iniziato a creare gravi disagi nelle corsie britanniche, ha fatto emergere come il 74% degli infermieri intervistati lavori molte ore oltre alla fine del proprio turno, quasi sempre senza percepire alcuno stipendio extra. Il 17% degli intervistati ha ammesso di prolungare il proprio orario lavorativo per non lasciare i colleghi in difficoltà dopo ogni turno.
Molti professionisti hanno dichiarato di lavorare regolarmente più di 12 ore al giorno ed il 33% ha spiegato di non aver potuto godere delle proprie ferie da oltre un anno, con gravi conseguenze sul proprio stato di benessere e di salute.
Il 63% degli intervistati è riuscito a prendere qualche giorno di ferie nell’ultimo anno
Chi è andato in ferie ha avuto ripercussioni sul lavoro da parte di colleghi e superiori e senso di colpa per non essere andato a lavorare. Il 68% dichiara di essere costantemente sotto pressione durante il turno lavorativo ed il 62% ha spiegato di non avere il tempo necessario per garantire una qualità dell’assistenza sufficiente a causa della carenza del personale.
Il 77% degli infermieri ha ammesso di essersi presentato in servizio nonostante fosse malato evitando di mettersi in malattia per non aggravare la situazione lavorativa dei colleghi. Il 67% degli infermieri è invece affetto da patologie stress-correlate ed il 38% dichiara di avere malattie mentali.
Parlando invece di prospettive future, il 57% degli intervistati ha ammesso di avere pensato di cambiare professione o di avere già effettuato colloqui lavorativi per svolgere anche lavori non qualificati.
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