I laureati in informatica, ingegneria e medicina trovano più facilemente lavoro. A dirlo è il Rapporto 2021 di AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati. Chi ha più difficoltà, invece, sono i laureati in arte e design. Tra i laureati magistrali biennali del 2015 intervistati a 5 anni dal conseguimento del titolo si registrano rilevanti differenze tra i vari gruppi disciplinari. I laureati dei gruppi in informatica e tecnologie ICT, ingegneria industriale e dell’informazione, economico e quelli del gruppo in architettura e ingegneria civile mostrano le migliori performance occupazionali, dal momento che il tasso di occupazione è ovunque superiore al 90%.
Al di sotto della media i tassi di occupazione dei laureati dei gruppi arte e design, letterario-umanistico nonché educazione e formazione (il tasso di occupazione è inferiore all’81%).
Anche tra i laureati magistrali a ciclo unico, intervistati dopo 5 anni, si evidenziano importanti differenze tra i gruppi disciplinari. Infatti, riporta agi.it, i laureati del gruppo medico e farmaceutico hanno le più elevate performance occupazionali, registrando un tasso di occupazione pari al 93,3%. Al di sotto della media, invece, i laureati del gruppo giuridico, dove il tasso di occupazione si ferma all’80%.
A 5 anni dal titolo, i valori più elevati di efficacia sono raggiunti tra i laureati magistrali biennali dei gruppi scienze motorie e sportive, architettura e ingegneria civile, psicologico e, infine, scientifico, tutti con valori superiori al 70%. Inferiori alla media invece i livelli di efficacia dei laureati dei gruppi politico-sociale e comunicazione (46,9%), arte e design (51%) e medico-sanitario (57,7%; si tratta di laureati che utilizzano la laurea magistrale biennale per progressioni di carriera interne all’azienda ospedaliera).
Decisamente più elevati, sottolinea ancora il report, i livelli di efficacia tra i laureati magistrali a ciclo unico, in particolare per quasi la totalità dei laureati del gruppo veterinaria ma anche di quello medico e farmaceutico, dove oltre il 90% degli occupati valuta “molto efficace” o “efficace” il titolo magistrale a ciclo unico.
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Fonte: agi.it
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