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Radiata da 10 anni, somministrava farmaci abusivamente a 800 euro a seduta: denunciata finta infermiera

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Bova Marina (Reggio Calabria), scoperta Rsa abusiva in container
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Un grave episodio di esercizio abusivo della professione infermieristica è stato scoperto a Torino, dove una donna, radiata dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) dal 2013, continuava a somministrare farmaci senza alcuna autorizzazione. La finta infermiera, 57 anni, chiedeva 800 euro per ogni prestazione, operando soprattutto a domicilio e somministrando farmaci anche tramite terapie endovenose.

La denuncia

La denuncia è partita dalla figlia di una donna di 90 anni, preoccupata dal rapido peggioramento delle condizioni di salute della madre. Dopo aver consultato altri medici, la figlia ha scoperto che la falsa infermiera stava somministrando farmaci senza alcuna prescrizione. A seguito della denuncia, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione della donna, trovando oltre cento farmaci e strumenti medici utilizzati in modo illegale. Tutti i materiali sono stati sequestrati e la donna è stata denunciata per esercizio abusivo della professione medica.

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche: “La sicurezza dei cittadini è prioritaria”

Infermieri in deroga, Bufalo (Opi Torino): "Servono più controlli"

Ivan Bufalo, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino, ha voluto chiarire che la donna coinvolta non è più iscritta all’Ordine dal 2013. “Sebbene abbia esercitato in passato, è stata radiata e non può svolgere alcuna attività infermieristica. Stiamo valutando un esposto per esercizio abusivo della professione e non escludiamo di costituirci parte civile durante il processo, al fine di tutelare l’immagine della nostra professione”, ha dichiarato Bufalo.

Bufalo ha poi sottolineato l’importanza di verificare sempre l’iscrizione all’OPI prima di affidarsi a un professionista sanitario: “Questo episodio dimostra quanto sia fondamentale che i cittadini si assicurino che i professionisti a cui si rivolgono siano regolarmente iscritti agli albi ufficiali. Solo così possiamo garantire la qualità e la sicurezza delle cure”.

Il caso di Torino è un duro monito sull’importanza della tutela della professione infermieristica e della sicurezza dei pazienti. La finta infermiera, che per anni ha operato senza licenza, mettendo a rischio la salute dei pazienti e chiedendo compensi elevati, ora dovrà rispondere in tribunale delle sue azioni.

Redazione NurseTimes

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