L’uomo, un tunisino di 45 anni, è stato identificato dai carabinieri del Nas nella residenza per anziani “Menegazzi”. Per il direttore della struttura non c’è nulla di irregolare.
Durante un controllo di routine sul rispetto dei protocolli anti-Covid effettuati nella residenza per anziani “Menegazzi” di Treviso i carabinieri del Nas hanno identificato un infermiere tunisino di 45 anni, dipendente di una cooperativa, che non risulta iscritto all’albo professionale, pur possedendo un titolo apparentemente regolare (nei prossimi giorni i relativi accertamenti). A suo carico si profila ora una denuncia per esercizio abusivo della professione.
Giorgio Pavan, direttore della casa di riposo, ribatte così alle contestazioni: «In base a una norma contenuta in un decreto legge del 2020 e prorogata nel settembre scorso al 13 dicembre 2022 è previsto che oss e infermieri, data la situazione del Covid e per la carenza di personale, possono operare, ammesso che siano iscritti all’albo del Paese di provenienza, qualora sia necessario». Il lavoratore tunisino, sostiene il direttore «è un iscritto Ipasvi dal 2011 e si tratta di una vecchia conoscenza, che ha già lavorato con noi».
Redazione Nurse Times
- Tribunale di Cosenza riconosce il diritto ai buoni pasto per tutti i turnisti oltre le sei ore
- Coina: “Sanità italiana sempre più alla deriva. Senza investimenti veri sui professionisti, non saremo in grado di affrontare le sfide future”
- Mangiacavalli (Fnopi): “È il momento dell’infermiere di famiglia e comunità. Indispensabile attivare formazione specialistica”
- Malattie croniche, Iss: “Il 18% degli adulti e il 57% degli over 65 ne ha una”
- Inappropriatezza assistenziale, rischio infettivo e responsabilità professionale: la detersione fecale non rientra nel profilo dell’infermiere
Lascia un commento