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Quante possibilità ha un infermiere partenopeo di essere assunto a Napoli?

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Quante possibilità ha un infermiere che lavora presso la terapia intensiva dell’Università di Oxford, di trovare lavoro a Napoli?

Vi pongo questa domanda, vi chiedo di rifletterci bene prima di dare una risposta sensata, ovviamente prima vorrei fare una panoramica della situazione lavorativa partenopea per aiutare coloro che non sono di Napoli a dare una riposta corretta.

Partiamo ad analizzare quello che è un po’ l’obiettivo, e a quanto pare il sogno di ogni persona (il posto fisso) nel caso dell’ infermiere medio, parliamo della Sanità pubblica.

Si narra che sia stato fatto un concorso a Napoli nel lontanissimo…ma ovviamente di questo non siamo sicuri, in quanto coloro che vi parteciparono sono ormai in pensione, o sono così vecchi che neanche ricordano più quando è stato fatto, a loro ovviamente va un grande e rispettoso saluto, sono i superstiti di un’ era epocale.

Prossimi concorso?

L’anno prossimo, nel senso che dal 2011 si dice che l’anno prossimo ci sarà il concorso, ma non si è ancora capito quando ci sarà,ovviamente se si chiede in giro, la risposta sarà semplice….. l’anno prossimo!!!.

Panoramica sul privato? Cliniche o centri vari?

Impossibile accedervi, se si invia la candidatura tramite e mail, un bel curriculum, per quanto sia esso pesante o importante, non viene letto, o considerato, magari in queste strutture avranno un programma particolare per cui tutti i Curricula degli aspiranti partecipanti, vanno a finire nelle cartella spam.

Ci si potrebbe presentare di persona, che è anche molto meglio, ci si presenta, ben vestiti, Curriculum alla mano, e si fa una bella impressione, perché la prima impressione è quella che conta.

Eppure non sempre si viene accolti, anzi quasi mai, molte volte l unica persona con cui si può parlare è l uomo della security che si trova nel gabbiotto all’ingresso, che con aria complice ti dice che non puoi salire se non hai un appuntamento, che non è possibile vedere tizio o caio, in quanto impegnatissimi, o non presenti  in sede, oppure ancora meglio, che è lui in persona che i Curricula vanno consegnati.

Se invece, vi sono strutture che non presentano la famosa scrivania della security,  quindi puoi passare senza problemi, se riesci ad arrivare a consegnare il tuo bel foglio di carta carico di speranza nelle mani di qualcuno che potrebbe leggerlo, ti accorgi dello stupore del loro volto, credo si chiedano….ma è mai possibile che c’è ancora gente che crede che si possa essere assunti tramite consegna di CV?

E  adesso parliamo delle famose agenzie, anzi no, non ne parliamo, stendiamoci solo un velo pietoso.

Dopo il report dei verdi, e lo scandalo legato alla “parentopoli” meglio far finta di nulla e andare avanti (VEDI).

Benefit per chi lavora all’estero? Nessuno! 

Farsi riconoscere la propria esperienza è di per sé un lavoro arduo e complicato, accumulare punteggio, come accade in Spagna, in Italia non è possibile.

La Spagna infatti, riconosce ai propri infermieri che lavorano all’estero un punto al mese, cosi facendo, nel giro di 2/3 anni accumulano una quantità di punteggi necessari per ricevere un posto di lavoro fisso, nella città a scelta del candidato.

A questo punto, potete dare una vostra opinione su quante possibilità ha un infermiere di terapia intensiva dell’Università di Oxford (1’ classificata in campo medico al mondo per il 6’ anno consecutivo) di trovare lavoro a Napoli…

In definitiva, a conti fatti, il consiglio che do a tutti coloro che si devono laureare, o che sono in cerca di lavoro, è di non perdete tempo a studiare, non rimpinzate il vostro Curriculum di competenze, attestati e master, spendete il vostro tempo a trovare una raccomandazione, è quella che conta nella vita; l’uomo giusto che vi presenti all’agenzia, che vi accompagni a portare il CV nella clinica privata, che vi possa aiutare nel momento in cui esce il concorso nella vostra città dopo 15 anni…

Io fin ad ora ho speso il tempo nel modo sbagliato, quindi con questo mio articolo, chiedo anche a qualche “amico” di essere sponsorizzato, di essere presentato a qualcuno che conti.

…e mi scuso se ho perso tempo ad imparare un’altra lingua e migliorare le mie competenze, invece di andare a casa di persone che contano.

Ovviamente la mia è una provocazione, ma la risposta al quesito iniziale è NESSUNA…in un paese come l’Italia che non premia il merito!

 

Pasquale Dente – Staff Nurse

CTCCU JR Oxford University

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