È in libreria dal 14 giugno scorso il manuale Professioni sanitarie: l’evoluzione attraverso scelte etiche e responsabilità professionale (edizioni Società Editrice Universo), che si presenta come proposta rinnovata e con un taglio generalista nei riguardi delle professioni sanitarie tutte, ma al contempo specifico su alcuni contenuti più infermieristici. Alla stesura hanno contribuito ben 22 autori, tra docenti, coordinatori, infermieri forensi, dirigenti infermieristici, ostetrici.
Il manuale, composto da 310 pagine e 11 capitoli, si divide in due parti: la prima si affaccia alla formazione, alla normativa, all’etica, mentre la seconda si concentra sulla comunicazione, il rischio clinico, il contributo del nursing neuroscientifico all’infermieristica forense.
Come evidenziato in quarta di copertina “Le professioni sanitarie hanno subito un’evoluzione significativa nel corso del tempo, influenzate da molteplici fattori tra cui l’etica, la deontologia, la formazione e la responsabilità professionale. Questi pilastri sono fondamentali per garantire la qualità dell’assistenza sanitaria, la tutela dei pazienti e il progresso del settore”.
Oltre alla competenza clinico-assistenziale, infatti, gli operatori devono dimostrare un impegno etico e deontologico nella cura dei pazienti e conciliare questo impegno con l’evoluzione della responsabilità professionale che ha portato a una maggiore attenzione alla gestione dei rischi, alla comunicazione efficace e alla trasparenza nelle pratiche sanitarie, contribuendo a migliorare la qualità dell’assistenza e a ridurre gli errori sanitari.
Ma se da un lato questo intreccio multifattoriale rappresenta un processo dinamico e continuo che mira a garantire standard elevati di cura e a promuovere il benessere dei pazienti, dall’altro rappresenta per gli operatori un grande impegno culturale e formativo per evitare il generarsi di lacune di conoscenza. L’interazione tra questi elementi è fondamentale per il progresso e la sostenibilità del settore sanitario e professionale.
L’intento di questa opera è quello di rendere immediatamente fruibili alcuni concetti e costrutti inerenti l’etica, la deontologia, la formazione e la responsabilità professionale per supportare gli operatori in formazione ed i professionisti durante il loro esercizio professionale.
Le novità non mancano, in questo manuale, che propone una serie di riflessioni e analisi sull’infermieristica forense, sul corretto utilizzo dei social media in ambito lavorativo, sulla figura dell’infermiere scolastico, sul fenomeno della violenza in ambito sanitario, sul rischio clinico, sulle responsabilità del ricercatore professionista sanitario.
Infine uno sguardo alla prima prefazione, curata da Mara Pavan (presidente APSILEF), e alla seconda prefazione, scritta da Marina Vanzetta (Cavaliere all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana). La dottoressa Pavan, da pura forense, si è si è soffermata sull’importanza non solo della figura infermieristica nel corso della sua storia evolutiva, ma anche su ciò che oggi è necessario focalizzarsi se si pensa alla responsabilità professionale. La dottoressa Vanzetta ha invece rimarcato la connessione tra il codice deontologico degli infermieri e questo manuale, che si preclude uno scopo ben preciso: qualsiasi cosa si inizi a fare, bisogna pensare bene dove si vuole arrivare.
L’idea originaria di progettare e creare il pool di autori così come composto è stata ispirata e coordinata dalla curatrice Anna Arnone: “Il manuale così come pensato in origine vuole essere un riferimento su tematiche che possono essere percepite come spigolose e lontane dal quotidiano clinico da parte dei professionisti sanitari, studenti dei corsi di laurea magistrale, master, corsi di perfezionamento. La sua lettura vuole far riflettere, piuttosto, su quanto sia necessario conoscere bene le fonti – della letteratura scientifica e normativa -, nonché tutti gli strumenti disponibili per i professionisti sanitari al fine di potersi definire ben orientati nell’agire professionale, sempre nell’ottica di un’altissima qualità delle cure da indirizzare ai nostri pazienti”.
Sempre Arnone: “In ultimo ma non meno importante, il networking: solo attraverso il lavoro di squadra, in corsia e nei meeting, si può ottenere una crescita identitaria e culturale che va oltremodo i risultati attesi che si prefigge il professionista nella sua unicità. L’arricchimento dato da visioni, formazione, affiliazione dei vari autori garantisce la realizzazione del motto gestaltista secondo il quale il tutto è più della somma delle singole parti”.
Redazione Nurse Times
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