Ogni anno in Italia si registrano centinaia di episodi di ostruzione delle vie aeree nei bambini, spesso causati da alimenti o piccoli oggetti. In molte di queste situazioni un intervento di primo soccorso tempestivo e adeguato può fare la differenza tra la vita e la morte. Eppure la conoscenza delle manovre di disostruzione pediatrica rimane ancora troppo marginale nella popolazione generale.
In un contesto normativo che, con il D.Lgs. 81/08, impone la formazione al primo soccorso nei luoghi di lavoro, si apre uno spazio importante per inserire contenuti specifici legati al soccorso in età pediatrica, soprattutto negli ambienti dove la presenza dei bambini è centrale: scuole, asili, ludoteche, centri educativi, e in generale in tutti i contesti in cui genitori, insegnanti, educatori e caregiver si trovano a interagire quotidianamente con i più piccoli.
Una buona pratica che salva vite
La formazione sulle manovre di disostruzione delle vie aeree in età pediatrica non è solo una competenza tecnica, ma un vero e proprio strumento di prevenzione. Bastano pochi minuti per imparare a riconoscere i segnali di una ostruzione e applicare correttamente le manovre di Heimlich o di supporto vitale di base. Tuttavia questi pochi minuti possono diventare determinanti in attesa dei soccorsi professionali.
Le linee guida internazionali e nazionali insistono sulla necessità di diffondere capillarmente queste competenze, con corsi semplici, pratici e accessibili. Inserire queste nozioni nei percorsi formativi aziendali, ma anche in ambito scolastico e familiare, è una scelta strategica che punta alla salvaguardia della salute pubblica, in particolare dei soggetti più vulnerabili.
Il caso Sardegna: un esempio virtuoso
Un esempio concreto e virtuoso arriva dalla Sardegna, dove da circa quattro anni è attivo un progetto di formazione rivolto a insegnanti, genitori, nonni, assistenti all’infanzia e caregiver. In questo arco di tempo, sono state formate circa 5mila persone, l’85% delle quali residenti nella provincia di Nuoro.
Un dato rilevante, che evidenzia come la consapevolezza sull’importanza del primo soccorso pediatrico sia particolarmente alta nelle aree interne dell’isola, lontane dai principali presidi ospedalieri. In molti piccoli comuni la distanza da un pronto soccorso può superare i 60-70 chilometri.0 In questi casi la capacità di intervenire nell’immediato diventa essenziale.
Scuole come presidi di salute
L’integrazione delle competenze di primo soccorso nei programmi scolastici rappresenta un’evoluzione naturale della missione educativa. Formare gli insegnanti, coinvolgere le famiglie, costruire reti locali di prevenzione significa aumentare la resilienza delle comunità, soprattutto in contesti geograficamente svantaggiati.
Il messaggio è semplice, ma fondamentale: chiunque viva o lavori accanto a un bambino dovrebbe sapere come salvarlo in caso di emergenza. L’insegnamento del primo soccorso pediatrico non è un optional, ma un atto di responsabilità collettiva.
Federica Tedde – Infermiera
Riferimenti bibliografici
- Istituto Superiore di Sanità (ISS). Linee guida per la prevenzione del soffocamento da corpo estraneo in età pediatrica. Roma: ISS; 2020.
- Ministero della Salute. Primo soccorso pediatrico. Linee di indirizzo nazionali. Roma: Ministero della Salute; 2019.
- Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81. Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro. Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
- American Heart Association (AHA). Pediatric Basic Life Support Guidelines. Circulation. 2020;142(16_suppl_2):S469–S523.
- World Health Organization (WHO). Child injury prevention: A WHO plan of action 2021–2030. Geneva: WHO; 2021.
- Società Italiana di Pediatria (SIP). Manovre di disostruzione delle vie aeree in età pediatrica: raccomandazioni operative. Roma: SIP; 2021.
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