Roma 19 maggio 2023 – Questa mattina, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, il Vice-Presidente della Camera Giorgio Mulè ha presentato la Legge di screening nazionale pediatrico per l’individuazione del diabete di tipo 1 e della celiachia proposta da Fondazione Italiana Diabete, il cui primo firmatario è proprio l’onorevole Mulè.
La legge è stata approvata ieri in Commissione Sanità e sarà votata in aula a Montecitorio il 23 maggio.
La legge consentirà di prevenire, nei bambini da 1 a 17 anni, destinati ad avere il diabete di tipo 1, l’insorgenza dei sintomi più pericolosi, come la chetoacidosi, che può essere letale; permetterà di avere maggiori informazioni per comprendere meglio le cause della malattia, con la possibilità di introdurre strategie farmacologiche per rallentarla e possibilmente fermarla.
Inoltre permetterà di diagnosticare precocemente la celiachia, che può portare molte complicanze se non diagnosticata (ad oggi oltre il 65% dei casi non è diagnosticato).
Oltre allo screening, la legge dota l’Italia di un Osservatorio Nazionale su queste due malattie e prevede la realizzazione di campagne informative per sensibilizzare la popolazione sulle patologie e sull’importanza dello screening preventivo.
È la prima volta che una legge dello stato parla specificamente di diabete di tipo 1. E siamo il primo Stato al mondo ad avere una legge per lo screening sistematico di diabete e celiachia nella popolazione pediatrica.
Con il Vicepresidente Giorgio Mulè a presentare la legge erano presenti il Presidente di Fondazione Italiana Diabete Nicola Zeni, il Presidente del Comitato scientifico di FID, Prof. Emanuele Bosi, estensore della legge (nonché Direttore della Medicina Interna dell’IRCCS San Raffaele di Milano) e il Prof. Carlo Catassi, pediatra, responsabile scientifico per l’Università politecnica delle Marche del “progetto di screening della celiachia in età scolare”.
“Lavoriamo alla presentazione di questa legge da oltre due anni, – dice il Presidente della Fondazione Italiana Diabete, Nicola Zeni, che prosegue: “il Presidente Mulè l’ha immediatamente condivisa e se ne è fatto il primo promotore, permettendo ad un importante progetto di salute pubblica di diventare realtà, per questo gli saremo sempre grati.”
Aggiunge il Professor Emanuele Bosi, Primario della medicina interna del San Raffaele ed estensore scientifico del provvedimento: “Risparmiare a bambini e famiglie un esordio solitamente traumatico del diabete di tipo 1 è il primo obiettivo della legge. Poter identificare e seguire persone destinate ad ammalarsi darà un fortissimo impulso alla ricerca di terapie, che già oggi, riescono a rallentare o bloccare la malattia e renderà sempre più vicino l’obiettivo di comprenderne la causa, in modo che ogni cura, preventiva o successiva possa essere il più efficace possibile”.
Conclude Nicola Zeni: “curare definitivamente il diabete di tipo 1 è l’obiettivo principale della Fondazione, per questo, tra gli altri, abbiamo finanziato lo studio UNISCREEN, coordinato dal prof. Bosi dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, che prevede nella frazione di Cantalupo a Cerro Maggiore, in provincia di Milano, uno screening di popolazione per diabete di tipo 1 e celiachia, oltrechè di altre malattie croniche cardiovascolari, studio che farà da apripista all’applicazione della legge.
L’attenzione alla diagnosi precoce e alla prevenzione, oltre che alla ricerca della cura definitiva, è un obiettivo primario di FID che avrà un forte impatto anche sulle famiglie dei malati di Diabete di tipo 1. Infatti, è purtroppo noto che i familiari dei malati, penso in particolare a fratelli, sorelle e figli, hanno un rischio maggiore di sviluppare la malattia rispetto alla popolazione generale e quindi poter evitare esordi complessi o ritardare (oggi) e prevenire (sperabilmente in futuro) l’insorgenza della malattia ci darebbe un grande sollievo.”.
Il link alla diretta conferenza stampa sulla presentazione della Legge di screening nazionale pediatrico per l’individuazione del diabete di tipo 1 e della celiachia sulla web tv della Camera:
Redazione NurseTimes
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