Promosso il percorso nascita. Manca ancora, però, un protocollo per la salute mentale delle donne fragili.
Le donne promuovono il percorso nascita: il 90% riferisce un’esperienza complessivamente buona o ottima dell’assistenza ricevuta durante la gravidanza, il travaglio/parto, dopo la nascita e il ritorno a casa. Aver avuto fiducia nei professionisti sanitari ed essersi sentite trattate con rispetto e dignità sono gli aspetti in cui le esperienze delle donne sono più positive. L’ambito considerato più critico è quello sulle informazioni ricevute sui cambiamenti di umore e sulla salute mentale.
È quanto emerge dai risultati di un questionario diffuso a 3.642 donne, tra maggio e ottobre 2022, che hanno partorito in 16 punti nascita coinvolti nel progetto coordinato dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute (Cnapps) dell’Iss. “Rilevazione dei percorsi preventivi e assistenziali offerti alla donna, alla coppia e ai genitori per promuovere i primi 1.000 giorni di vita, anche al fine di individuare le buone pratiche, i modelli organizzativi e gli interventi adeguati” è promosso e finanziato dal ministero della Salute.
Il progetto, che si concluderà a maggio 2023 e che ha coinvolto nove Regioni e una Provincia autonoma (Pa), per un totale di oltre 500 professionisti, ha previsto la raccolta di dati in tre ambiti: la qualità percepita durante il percorso nascita da parte delle donne che partoriscono, la promozione della salute mentale materna dalla gravidanza al periodo postnatale e il supporto alla genitorialità offerto dai servizi e dai professionisti sociosanitari.
“Con un gruppo multidisciplinare di esperti e grazie alla rete dei referenti delle Unità operative partecipanti, è stato possibile raccogliere e analizzare molteplici informazioni relative ad attività e interventi di respiro locale e nazionale, implementati in contesti diversi con l’obiettivo comune di promuovere la salute nei primi 1.000 giorni di vita – afferma Serena Donati, direttrice del Reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva del Cnapps dell’Iss -. La diffusione di questo materiale potrà facilitare lo scambio di esperienze fra professionisti e decisori di diverse aree del Paese ponendo le basi per investire negli interventi di sviluppo infantile precoce raccomandati da Oms, Banca mondiale e Unicef”.
In 15 Aziende sanitarie il consultorio familiare è emerso come il luogo di riferimento per la promozione e la tutela della salute mentale in gravidanza e dopo il parto: il 90% dei consultori garantisce la valutazione dello stato emotivo e del rischio di depressione perinatale, cui si affianca un’ampia offerta di interventi di supporto.
Tuttavia, un protocollo scritto per l’assistenza integrata alle donne con disturbo mentale perinatale è disponibile nel 55% dei consultori familiari, ma non in quelli del Sud. Inoltre l’indagine in 119 Dipartimenti di salute mentale (Dsm) nazionali evidenzia che l’80% non dispone di un Protocollo diagnostico terapeutico assistenziale dedicato.
Ancora: oltre il 90% dei pediatri di libera scelta (Pls) ha mostrato una buona conoscenza dei temi della prevenzione e promozione della salute nei primi due anni di vita. Con alcune criticità: il 31% ritiene sicura l’assunzione di una piccola quantità di alcol – un bicchiere di vino – in gravidanza, più del 40% dei pediatri non informa sempre i genitori sui rischi legati all’assunzione di alcol durante l’allattamento e l’11% ritiene che la depressione materna scompaia senza necessità di trattamento.
Redazione Nurse Times
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