Duro provvedimento del ministero nei confronti del leader dei Gilet arancioni. La reazione: “Un abuso”.
Il ministero della Difesa ha revocato il grado di generale dei carabinieri ad Antonio Pappalardo, già deputato tra il 1992 e il 1994, per qualche tempo sottosegretario alle finanze del governo Ciampi. Leader dei Gilet arancioni, oggi è una tra le voci più seguite del mondo no vax, motivo alla base del provvedimento amministrativo assunto dal dicastero. In pratica, avrebbe violato i doveri derivanti dal giuramento e portato discredito alle forze dell’ordine durante la fase pandemica.
La reazione del diretto interessato non si è fatta attendere. «Un abuso – ha commentato all’Adnkronos –. Mi hanno notificato comportamenti che riguardano la mia attività politica. Io sono presidente di un movimento politico e ho parlato davanti a tutti nel corso di manifestazioni pubbliche. Da anni mi perseguitano. Presenterò una denuncia e chiederò in nome e per conto del movimento due milioni di euro di danni. Il provvedimento mi è stato notificato dopo che abbiamo fatto una manifestazione a Milano e poi ho consegnato a un vicequestore un verbale di arresto nei confronti di Mattarella, Draghi, governanti e parlamentari per usurpazione del potere politico, visto che Mattarella è stato eletto da parlamentari non convalidati».
Pappalardo aggiunge che i gradi gli sono stati revocati nonostante «il Tar Lazio avesse già annullato, su mio ricorso, la sanzione della sospensione disciplinare dalle funzioni del grado». E svela: «Stiamo ricevendo centinaia di dichiarazioni di persone che dicono di essersi vaccinate anche se non volevano, costrette perché non potevano perdere il posto di lavoro».
Il ruolo politico di Pappalardo è iniziato ai tempi delle proteste dei cosiddetti forconi, parte dei quali l’ha seguito dopo le manifestazioni in strada. Le sue lotte e le sue performance si sono protratte per anni, sono state filmate e divenute virali sul web, con i suoi simbolici provvedimento di arresto a carico di esponenti politici di ogni forza e schieramento, accusati di far parte di «governi non eletti dal popolo».
Redazione Nurse Times
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