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Palermo, paziente aggredisce medico: timpano perforato

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Palermo, paziente aggredisce medico: timpano perforato
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Fsi-Usae: “Quali iniziative il ministro Salvini intende adottare per tutelare la vita di medici e infermieri?”.

Un’altra violenta aggressione al pronto soccorso del Policlinico di Palermo, dove il primario di Endoscopia è stato aggredito e malmenato da un paziente, che con un pugno gli ha provocato la perforazione del timpano.

“La Fsi-Usae – dichiara Maurizio Cirignotta, componente della segretaria regionale della Federazione Sindacati Indipendenti, costituente della Confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei – esprime solidarietà al medico aggredito e agli operatori sanitari vittime di questi gravissimi episodi di violenza. Ci si trova davanti a una progressione di violenze e condotte criminose difficilmente arrestabili in forma autonoma e risulta non oltremodo tollerabile lo stallo dell’attuale situazione di pericolo, destinata solo ad aggravarsi. Appare non più rinviabile la necessità di disporre e adottare valide soluzioni volte ad assicurare la sicurezza di chi opera per la salute dei cittadini. La soluzione ideale andrebbe ricercata provvedendo a istituire le postazioni di polizia, come abbiamo detto più volte”.

Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Usae, punta il dito contro le istituzioni: “Inutili sono risultati da sette anni i tentativi della Fsi-Usae di confronto, dialogo, coordinamento e richieste di intervento indirizzate alle 9 procure siciliane, ai prefetti e ai sindaci di Palermo e Catania, alla stampa, ai questori, ai presidenti della Regione Sicilia succedutisi, all’assessorato regionale alla Salute, ai ministri. Prive di concreto effetto, altresì, le interrogazioni parlamentari a risposta scritta indirizzate ai precedenti ministri dell’Interno e della Salute”.

Conclude Coniglio: “La Fsi-Usae oggi chiede di sapere quali iniziative il ministro dell’Interno, Salvini, intenda con urgenza adottare al fine di monitorare la situazione di emergenza nella quale da tempo giacciono le strutture ospedaliere siciliane e allo scopo di arrestare e scongiurare il fenomeno delle aggressioni in danno degli operatori sanitari siciliani, riportando, all’interno degli ospedali, serenità ai pazienti e ai professionisti medici, infermieri, operatori sanitari. Nello specifico, se intenda attivarsi per la reintroduzione delle postazioni di polizia, soprattutto all’interno dei pronto soccorso degli ospedali di I e II livello, che risultano da tempo privi di adeguata vigilanza”.

Redazione Nurse Times

 

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