L’incredibile testimonianza di Giovanni Iovino, infermiere del Pronto soccorso di Sarno, riportata dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate. Durante una serata di karaoke ha cercato di soccorrere una donna svenuta, ma è stato insultato e bloccato dalla folla.
Sabato sera, durante una tranquilla serata di svago a Pagani (Salerno), si è verificato un episodio che riaccende i riflettori sull’aggressività contro gli operatori sanitari e sull’urgente necessità di educazione civica e rispetto per la professione di infermiere.
Giovanni Iovino, infermiere di emergenza-urgenza in servizio al Pronto soccorso dell’ospedale di Sarno, con oltre vent’anni di esperienza, è stato suo malgrado protagonista di un grave episodio di ostilità e impedimento durante un intervento di primo soccorso.
L’infermiere si trovava in un ristorante di Pagani per trascorrere una serata all’insegna del karaoke, una delle sue passioni. Improvvisamente una donna di mezza età è caduta al suolo, perdendo conoscenza. In qualità di professionista sanitario, si è immediatamente qualificato e si è avvicinato alla signora per prestare le prime cure, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza del 118, già allertata.
Ciò che è seguito ha però dell’incredibile: una folla di circa 20-30 persone, presente sul posto, ha ostacolato il suo intervento, spostando la vittima in modo inappropriato e pericoloso, senza alcuna conoscenza delle corrette manovre di primo soccorso.
“Mi sono presentato come infermiere, spiegando l’importanza di non spostare la donna e lasciare che un professionista gestisse la situazione – racconta Iovino -, ma sono stato aggredito verbalmente, insultato e fisicamente ostacolato. Ho persino valutato l’intervento delle autorità, ma ho preferito evitare l’escalation per non peggiorare il clima già teso”.
La vicenda riporta in primo piano il delicato tema delle aggressioni agli operatori sanitari, fenomeno purtroppo sempre più frequente in Italia. Impedire a un infermiere o a un medico di operare in situazioni d’emergenza, oltre a costituire un reato, può compromettere gravemente la salute e la vita dei pazienti coinvolti.
“In un contesto simile, dove era possibile anche un trauma spinale, ogni manovra non esperta può aggravare le condizioni della persona soccorsa – sottolinea Iovino -. Chi ha agito in quel modo ha messo a rischio la vita della donna e ha offeso profondamente la dignità della nostra professione”.
L’episodio è emblematico di quanto sia urgente investire nell’educazione della cittadinanza sul ruolo e le competenze degli infermieri, nonché sull’importanza di lasciare spazio agli operatori formati in contesti d’emergenza.
“È inaccettabile – conclude Iovino – che un infermiere venga insultato mentre cerca di salvare una vita. Servono protocolli di sicurezza, campagne di sensibilizzazione e, soprattutto, il rispetto che ogni professionista della salute merita”.
Redazione Nurse Times
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