Un messaggio minaccioso su WhatsApp ha fatto scattare l’intervento dei carabinieri. L’oss, residente a Ruffano (Lecce) e in servizio all’ospedale di Gallipoli, è stato bloccato vicino a casa della donna. Ora è ai domiciliari con l’accusa di stalking, in attesa dell’udienza di convalida.
“Vengo e ti sfregio il volto con l’acido”. Questo il messaggio WhatsApp inviato alla ex da un operatore socio-sanitario (oss) di 33 anni, residente a Ruffano (Lecce) e in servizio all’ospedale di Gallipoli. Per fortuna la donna ha allertato i carabinieri, che si sono appostati nei pressi di casa sua, nell’eventualità che l’uomo mettesse in pratica la minaccia. Cosa che in effetti è avvenuta. L’oss è stato quindi arrestato e ora si trova ai domiciliari con l’accusa di stalking.
L’oss non si rassegnava alla fine della relazione con la ex, di qualche anno più giovane. Per questo continuava a perseguitarla, minacciando di morte lei, la sua famiglia e i suoi amici con telefonate continue, anche di notte, alle quali si aggiungevano pedinamenti e appostamenti ripetuti, nonostante lei avesse perentoriamente detto di non volerlo più vedere né parlargli.
Infine il messaggio con cui paventava addirittura l’uso dell’acido per sfregiarle il viso. A quel punto la donna, che proprio per paura si era trasferita dai genitori, ha contattato il 112, chiedendo aiuto ai carabinieri. I militari della Compagnia di Casarano, insieme ai colleghi della Stazione di Racale, hanno predisposto un servizio per monitorare gli spostamenti dell’oss, bloccandolo a circa 200 metri dall’abitazione della ex.
L’oss non ha opposto resistenza all’arresto, e nella sua auto non c’erano armi o bottigliette di acido, come invece aveva scritto. Adesso è in attesa dell’udienza di convalida, in cui potrà fornire la propria versione dell’accaduto.
Redazione Nurse Times
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