Alla Regione Puglia si chiede di riprendere in mano la gestione dell’ospedale alla Fiera del Levante e al ministero della Salute e alla Protezione civile nazionale di affiancare la Regione “nel reclutamento di personale specializzato o, in secondo ordine, specializzando in anestesia e rianimazione, anche da altre regioni o dall’estero”. Il documento, firmato dai sindacati della dirigenza medica pugliese (Anaao Assomed, Aaroi Emac, Cimo, Fassid, Fed Med Cisl, Fp Cgil Medici, Fmv, Fesmed, Uil Fpl Medici), arriva dopo una serie di note con cui, nelle ultime settimane, le organizzazioni sindacali hanno portato all’attenzione dei vertici istituzionali le difficoltà nell’attuazione di un piano ospedaliero che si baserebbe su un’organizzazione estemporanea.
Al centro delle critiche, spiega C. Spagnolo su “la Repubblica”, c’è la gestione del maxi-presidio delle emergenze alla Fiera del Levante realizzato dalla Protezione civile regionale (e sotto inchiesta penale) e affidato al Policlinico di Bari. “La pressione sulle Terapie intensive della Fiera mette in ginocchio tutti gli operatori sanitari – scrivono i sindacati – impegnati a gestire un numero di pazienti altamente critici di gran lunga superiore a quelli preventivati. I medici sono costretti a trasferire pazienti in altre strutture (come è successo il giorno di Pasqua, con un trasferimento a Palermo) oppure ad utilizzare posti letto non attivati, in assenza di personale medico specialistico, necessario per rispettare i livelli minimi assistenziali”.
Inoltre, “la soluzione di inviare in Fiera, per l’assistenza ai pazienti in Terapia intensiva, dirigenti medici di altre discipline, che non siano anestesisti rianimatori oltre che illegittima sul piano contrattuale, mette a rischio grave l’assistenza dei pazienti”.
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