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Organizzazione dirigenziale delle figure professionali sanitarie: sogno o realtà?

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Personale sanitario: sistema discriminante per i passaggi di fascia
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Proponiamo una riflessione sul tema a cura del collega Giovanni Caminiti.

Sono  convinto, confortato da esperienze nazionali, che un approccio sempre più integrato ai problemi di salute, richieda che tutte le professioni sanitarie, non solo il medico, agiscano di concerto e con vero lavoro di equipe. È arrivato il momento, oggi più che mai,  di orientare il sistema manageriale verso un modello innovativo anche nell’ambito delle professioni sanitarie.   

Ritengo che lo staff del direttore generale debba prevedere, in un ottica di standardizzazione nazionale, la direzione sanitaria, amministrativa e anche quella della direzione del Servizio infermieristico tecnico riabilitativo aziendale. Essa viene denominato con svariati acronimi, ma per definizione più usata mi limiterò a definirla SITRA.

Al  fine di dare più valore a questa tesi, vorrei enunciare l’articolo 7 della Legge 10 agosto 2000, numero 251: “Al fine di migliorare l’assistenza e per la qualificazione delle risorse, le aziende sanitarie possono istituire il servizio dell’assistenza infermieristica e ostetrica e possono attribuire l’incarico di dirigente del medesimo servizio”. Definizione che potrebbe apparire scontata, ma di assoluta e opportuna  innovazione dirigenziale.

Il SITRA, come noto, è una struttura che ha la titolarità dell’indirizzo e della direzione,  l’organizzazione e il coordinamento del personale appartenente a tutte o  parte delle professioni sanitarie.  È dunque intuibile che solo dopo aver eseguito questo primo passaggio,  si  possono successivamente integrare altre figure manageriali e professionali, come i responsabili amministrativi aziendali (RAD, RID), i coordinatori delle unità operative, le professionalità di esperti, la gestione e l’implementazione delle risorse territoriali (l’infermiere di famiglia) e così via.

Ritengo sia arrivato il momento di mettere ordine a questa materia affinché non si possa più assistere a una gestione fallace e approssimativa del managment infermieristico:  per esempio all’arruolamento e collocazione del personale sanitario, per lo più svolto da amministrativi; alla gestione e scambio delle informazioni da e verso il territorio; alla ricerca e adozioni di protocolli assistenziali infermieristici standardizzati, sempre più mirati ai bisogni del paziente. Insomma, un sistema manageriale centrale più efficace ed efficiente, che sappia interpretare le necessità degli operatori sanitari al fine di migliorare sicurezza e qualità assistenziale. A mio modo di vedere, prima di ogni innovazione organizzativa bisognerebbe effettuare  questo primo passaggio obbligatorio.

L’istituzione e il riassetto della gestione centrale aziendale delle figure sanitarie professionali è fondamentale ancor prima dell’istituzione di ambulatori a gestione infermieristica, prima di riconoscere le implementazioni delle competenze infermieristiche, prima di riconoscerne le declaratorie e la classificazione del personale. Sbagliando priorità, si potrebbe rischiare di rifare l’ennesimo errore, vanificando e compromettendo financo i risultati ottenuti fino a oggi.

Si badi bene, non intendo riferirmi al riconoscimento del ruolo dirigenziale, perché esso in molte realtà esiste e contribuisce alla gestione manageriale aziendale. Mi riferisco evidentemente all’istituzione della struttura del direttore del servizio delle professioni sanitarie e al suo staff. So bene che in alcune aziende esiste e funziona, ma esso deve poter essere un modello riconosciuto e  standardizzato, funzionale alle esigenze di ogni azienda sanitaria.  

Confido dunque nelle istituzioni, nei ministri della Salute e della Pubblica amministrazione, perché sono convinto che loro sappiano benissimo che, tra i vari tipi di pianificazione, ha una particolare importanza quella strategica. Un processo che serve a orientare in una determinata direzione/settore   le attività aziendali, nel quale appunto rientra a pieno titolo il SITRA.

Allora, ma solo allora, potrò affermare finalmente che il sogno sarà diventato realtà, perché avremo veramente cambiato rotta, perché avremo dato veramente un giusto e meritato riconoscimento alla figura infermieristica. Altrimenti? Altrimenti avremo  perso un’altra occasione, un altro decennio, facendo inabissare definitivamente non solo le professionalità sanitarie, ma anche il Ssn.

Dott. Giovanni Caminiti
Laurea magistrale Infermieristica e Ostetrica
Strumentista sala operatoria
Componente Team PICC ASP 5 Messina
Componente Comitato Dipartimento Oncologico ASP 5 Messina
Componente revisore gestione del rischio clinico metodo Global
Trigger Tool ASP 5 Messina

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