Gli infermieri che si sono impegnati in prestazioni aggiuntive in occasione della pandemia riceveranno 50 euro all’ora, secondo un accordo stipulato a livello regionale. Lo annunciano Rsu e i sindacati provinciali Fials, Cisl, Uil, e Nursing-Up, che hanno ripreso i contatti con l’Asl, dopo le nomine dei nuovi vertici.
Per quanto riguarda le ore già prestate dall’inizio della campagna vaccinale, da fine dicembre 2020, «saranno riconosciuti 30 euro l’ora, mentre le tariffe stabilite in Regione dovrebbero partire dal 12 giugno – dicono i sindacalisti Alberto Accordi, Antonio Lace e Claudio Bonzani –. Contratteremo anche un riconoscimento per Oss e amministrativi che da mesi si impegnano per maggiori esigenze sanitarie e chiuderemo il contratto integrativo, in base a quanto fatto con la commissione presieduta dall’ex direttore amministrativo Francesco Arena».
Soddisfazione è espressa dai sindacalisti per il riavvio degli incontri con l’Asl. Ci si occuperà anche delle assunzioni effettuate in questi mesi.
Un’altra questione che sarà trattata «è quella dell’organizzazione dei trasporti dei pazienti – dice Accordi, che lavora al 118 –: si dovrà decidere se devono essere effettuati solo di giorno o anche di notte e chi se ne dovrà occupare, tematica che riguarda soprattutto ospedali più periferici per il trasferimento di pazienti bisognosi di esami da effettuare nei centri specializzati. A questo proposito non si deve scordare il trasporto di malati psichiatrici per esempio da Casale, dove manca un reparto di Psichiatria, ad altri ospedali dotati di questa specializzazione, un problema che per la città sta diventano di estrema attualità e su cui varrebbe la pena di sentire anche il parere dell’assessore regionale Luigi Genesio Icardi».
Fonte: La Stampa
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