Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Coordinamento regionale, firmato dai referenti di tutti gli Ordini provinciali.
Nelle ultime settimane il dibatto sul sistema dell’emergenza-urgenza è salito alla ribalta per le vicende avvenute nella regione Emilia Romagna, dove l’assessore alla Salute, Sergio Venturi, è stato radiato dall’Albo dei medici per aver “autorizzato”, mediante delibera, l’istituzione di mezzi di soccorso avanzato con a bordo esclusivamente personale infermieristico.
Il sistema lombardo è stato chiamato in causa nel dibattito, avendo già da tempo adottato questo modello, con mezzi (l’auto infermieristica) che si integrano all’interno del sistema, di fatto non sostituendo sul territorio la presenza di altri mezzi avanzati con l’equipe medico-infermieristica a bordo, (automedica ed elisoccorso) ma tessendo una rete che possa risultare funzionale alle esigenze del territorio e, nel contempo, sostenibile per il sistema.
La letteratura scientifica internazionale ha evidenziato come tali sistemi siano efficaci, e i numeri registrati in Regione Lombardia sembrano darne conferma: l’auto infermieristica in regione ha svolto un servizio fondamentale per la comunità, con più di 300mila pazienti soccorsi, e solo nel 3% dei casi è stata necessaria l’attivazione di un’automedica per supporto; e in nessuno di questi numerosi casi sono stati segnalati eventi avversi.
Qualche giorno addietro anche l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, si è pronunciato sulla questione, sottolineando quanto gli infermieri rivestano un ruolo importante all’interno del sistema dell’emergenza lombarda.
Come Ordini delle professioni onfermieristiche, il messaggio che vorremmo lanciare è che, quando si parla di un servizio, non bisogna dimenticarsi che si parla di persone e professionisti che al suo interno operano. Capita spesso nel dibattito, ricorrendo a figure retoriche, di ridurre tutto a “mezzi di soccorso” o al “sistema di emergenza”. Così come capita che alcune dichiarazioni mettano in posizione antitetica le figure che compongono il sistema.
Ci pare utile ricordare che chi lavora sui mezzi infermieristici in Lombardia è un professionista, laureato, altamente specializzato e inderogabilmente abilitato all’esecuzione di specifici e normati algoritmi per la gestione di determinate situazioni di emergenza e urgenza. Algoritmi appresi e costantemente aggiornati tramite corsi erogati da A.R.E.U. (l’Azienda regionale di emergenza urgenza lombarda) e conformi a linee guida riconosciute come best practice a livello internazionale. Il tutto al fine di operare in sinergia con tutti gli attori coinvolti nella macchina dei soccorsi.
Redazione Nurse Time
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