Nel SSR Pugliese la stima sulle carenze in dotazione organica di Infermieri segna meno 3931
E’ questa la stima riportata in una nota (che pubblichiamo integralmente) dal presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia Barletta – Andria – Trani, dott. Papagni Giuseppe.
“In questa sanità c’è spazio per tutti, le carenze di unità infermieristiche sono evidenti nel documento presentato dall’O.M.S. predisposto in occasione della 68esima Assemblea Generale che si è tenuta in questi giorni a Roma e che si è conclusa il 20 settembre. Il documento elaborato dalla FNOPI (Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche) che declina i dati nelle singole regioni.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità in tutta Italia mancherebbero 53mila infermieri, solo in Puglia 3931. Il dato conferma i dati che sono stati diffusi dall’OPI di Bari e e Bat in occasione del forum sanità tenuto a Bari il 12 c.m..
Una vera e propria emergenza tanto da spingere il ministro Grillo a rivedere le politiche sanitarie in materia di fabbisogno di personale infermieristico.
Gli infermieri impiegati nel Ssn sono carenti in tutta Italia, dove il rapporto con i medici invece di essere di uno a tre come indicato a livello internazionale, crolla a volte fino a sfiorare la parità (1:1), non garantendo un adeguato impegno assistenziale.
Il documento presentato dall’O.m.s. sull’Italia sottolinea che percentualmente ci sono molti medici (rispetto al numero di abitanti), ma pochi infermieri (rispetto al numero di medici).
Il numero degli operatori del sistema sanitario è cresciuto negli ultimi dieci anni. La percentuale di medici è di 3.8 ogni 1000 abitanti, un valore più elevato rispetto alla media Ue (3.6). Invece il numero di infermieri rimane basso: 6.1 ogni 1000 abitanti, mentre la media Ue è di 8.4. Di conseguenza, il tasso di infermieri per medici, considerando tutti gli infermieri attivi, non solo dipendenti dal Ssn, (in questo modo il rapporto medio con i medici scende a 1:5) è tra i più bassi in Europa (dove la media è 2:3) e tra i paesi Ocse (con una media di 2:8).
Dal punto di vista italiano il rapporto medici infermieri è costante nel tempo, ma perché segue le carenze progressive delle due professioni. Il rapporto infermieri medici in ospedale è passato ad esempio da 2,48 del 2010 a 2,52 del 2016.
E a dimostrarlo non è solo il rapporto infermieri-medici, ma anche l’analisi sui dati della Rilevazione forza lavoro dell’ISTAT.
Circa il 40% degli infermieri occupati nel Ssn svolge straordinario. Si tratta quindi su circa 270mila dipendenti di 108mila unità di personale.
Ma veniamo ai dati della regione Puglia
Secondo l’elaborazione del centro Studi FNOPI sui dati derivanti dal Conto annuale – Ragioneria dello Stato – Ministero dell’Economia, il numero totale di medici presenti nel SSR sono esattamente di 6380 contro i 15209 infermieri. Questo dato sviluppa un rapporto medici/infermieri uguale a 2,4, ben al di sotto di 3, parametro internazionale che garantisce più sicurezza per i cittadini. Ovviamente parliamo del sistema sanitario regionale pugliese che nel corso degli anni ha smesso di investire sul personale infermieristico, vincolata dagli obblighi di bilancio, ricorrendo al lavoro precario.
Ma non finisce qui. Secondo gli standard di sicurezza internazionali ogni infermiere dovrebbe assistere al massimo 6 pazienti per ridurre del 20% la mortalità. In Puglia il rapporto infermieri impiegati nel SSR/pazienti è di 12. Un infermiere pugliese, in media, assiste 12 pazienti rispetto al suo collega della Basilicata dove questo rapporto si riduce a 9.
Un insieme di dati che fanno riflettere sul reale stato della sanità pugliese e sul reale fabbisogno di personale infermieristico. Il nostro accorato appello alle forze politiche che hanno a cuore la salute dei propri cittadini: questa sanità ha fortemente bisogno di infermieri!”
Redazione NurseTimes
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