Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato Nursing Up.
Il sindacato Nursing Up annuncia con orgoglio una storica vittoria in Cassazione, a sostegno di un infermiere dell’Asl Torino, al quale l’azienda aveva negato il pagamento del tempo necessario alla vestizione, offrendo in cambio un semplice riposo compensativo. La Suprema Corte ha invece stabilito, in maniera inequivocabile, che quel tempo è da considerarsi a tutti gli effetti orario di lavoro e, “come tale, va retribuito”.
La decisione della Cassazione sancisce un principio fondamentale: ogni minuto che un professionista sanitario dedica a prepararsi per l’assistenza, indossando la divisa prima di prendere servizio, è tempo sottratto alla propria vita privata ed è, quindi, tempo di lavoro.
“Una battaglia che abbiamo sostenuto come sindacato in tutte le sedi giudiziarie e che oggi vede finalmente riconosciuta la giustizia – dichiara Antonio De Palma, presidente nazionale Nursing Up -. Le aziende sanitarie non possono fare cio che vogliono: devono mettere mano al portafoglio quando si tratta del tempo e della dignità dei propri dipendenti. Altro che riposi compensativi”.
Questa sentenza della Cassazione rappresenta un precedente importantissimo e apre la strada ad ulteriori ricorsi per il riconoscimento del tempo di vestizione come lavoro da retribuire, non più da barattare con riposi o altri espedienti contrattuali. Nursing Up sarà accanto a tutti i professionisti che vorranno far valere i propri diritti.
Redazione Nurse Times
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