Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato contenente l’opinione in merito del presidente Antonio De Palma.
“Quello delle limitazioni introdotte nel nuovo contratto ai fini della corresponsione delle indennità di turno degli infermieri è stato uno dei profili maggiormente contestati da Nursing Up all’indomani della sottoscrizione del nuovo Ccnl da parte di altri sindacati. Risulta evidente che il fondo di cui all’articolo 80 del suddetto contratto, cioè il serbatoio dal quale le aziende dovranno drenare le risorse necessarie per pagare le indennità di turno, coincide con quello al quale le stesse aziende dovranno ricorrere per rastrellare le risorse relative al complesso, farraginoso e improbabile meccanismo di attribuzione dei nuovi incarichi. Vale a dire che noi nutriamo seri dubbi sul fatto che un fondo di tal genere (ex art. 80), ben lungi dall’essere stato rimpinguato con le corpose risorse necessarie, sia in grado di finanziare tutto questo, senza penalizzare alcune categorie di lavoratori, come ad esempio i turnisti. Come dire, cronaca di una morte annunciata”.
Così Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up, commenta un servizio pubblicato da un sito di settore il 21 luglio scorso, dal titolo eloquente: Infermieri. A rischio l’indennità di turno. Ecco cosa prevede il nuovo Ccnl. Secondo quanto riportato, d’ora in avanti sarà più difficile per gli infermieri mantenere l’indennità di turno, con la conseguenza che taluni si vedranno ridurre lo stipendio (per inciso, uno dei più bassi d’Europa).
Sulla posizione di Nursing Up al proposito c’è poco da opinare. L’articolo 86 del nuovo Ccnl Comparto Sanità parla chiaro: “… P. 3) Al personale dei ruoli sanitario e tecnico appartenente alle categorie B, C e D ed operante in servizi articolati su tre turni, compete una indennità giornaliera, pari a € 4,49. Detta indennità è corrisposta purché vi sia una effettiva rotazione del personale nei tre turni, tale che nell’arco del mese si evidenzi un numero sostanzialmente equilibrato dei turni svolti di mattina, pomeriggio e notte ovverosia almeno pari al 20% in relazione al modello di turni adottato nell’Azienda o Ente. L’indennità non può essere corrisposta nei giorni di assenza dal servizio a qualsiasi titolo effettuata, salvo per i riposi compensativi”.
E poi: “… P. 4) Agli operatori di tutti i ruoli appartenenti alle categorie da A a D, addetti agli impianti e servizi attivati in base alla programmazione dell’Azienda o dell’Ente per almeno dodici ore giornaliere ed effettivamente operanti su due turni per la ottimale utilizzazione degli impianti stessi ovvero che siano operanti su due turni in corsia o in struttura protetta anche territoriale o in servizi diagnostici, compete una indennità giornaliera pari a € 2,07. Detta indennità è corrisposta purché vi sia una effettiva rotazione del personale su due turni, tale che nell’arco del mese si evidenzi un numero sostanzialmente equilibrato dei turni svolti di mattina e pomeriggio ovverosia almeno pari al 30%. L’indennità non può essere corrisposta per i giorni di assenza dal servizio a qualsiasi titolo effettuata, salvo per i riposi compensativi”.
È sotto gli occhi di tutti l’evidenza che vuole le particolari condizioni di lavoro degli infermieri turnisti finanziate con le risorse del fondo di cui all’articolo 80 del Ccnl. Basta leggere il seguente estratto del nuovo Ccnl: “… P. 14) Le indennità di cui al presente articolo sono cumulabili tra di loro, fatto salvo quanto previsto dai commi 5 e 7 e sono finanziate con il fondo di cui all’art. 80 (Fondo condizioni di lavoro e incarichi)”.
Ufficio stampa Nursing Up
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