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Nursing up accoglie l’art. 69 della Legge di Bilancio 2026: assegna 480 mln per infermieri

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Nursing up: “Passo avanti ma la partita resta aperta per gli infermieri e per gli altri professionisti”

Il sindacato Nursing Up valuta come un passo avanti la nuova formulazione della Legge di Bilancio 2026, che con l’articolo 69 introduce una separazione più netta nella ripartizione dei fondi destinati al personale sanitario. Per Nursing Up la distinzione rappresenta una prima risposta alle richieste di maggiore chiarezza e trasparenza nelle risorse dedicate a infermieri e altri professionisti sanitari.  

Cosa cambia con l’articolo 69: i numeri e le interpretazioni

La bozza aggiornata della manovra prevede un incremento delle risorse destinate al Fondo per la contrattazione del personale sanitario che passa a livelli diversi rispetto alle versioni precedenti della legge. In particolare, si parla di una cifra complessiva che porta il fondo a 480 milioni annui e di risorse aggiuntive disaggregate per specifiche categorie professionali; numeri che hanno alimentato il dibattito su quale quota vada effettivamente agli infermieri e quale a medici o veterinari. Per le cifre ufficiali e il testo dell’articolo è possibile consultare il dossier parlamentare e il testo del disegno di legge.  

Nursing Up interpreta la nuova formulazione come un risultato ottenuto anche grazie alla pressione sindacale:

“Si tratta di un risultato non scontato – afferma il sindacato – ottenuto anche grazie alla pressione e al confronto costante che abbiamo portato avanti nelle ultime settimane. La nuova formulazione consente di individuare con maggiore precisione le linee di finanziamento, chiarendo che i 480 milioni di euro previsti non sono un contenitore indistinto, ma una quota specifica per gli infermieri, distinta dagli 85 milioni aggiuntivi riservati ai medici e veterinari.”

Il Nursing Up sottolinea però che il percorso non può dirsi concluso.

“Serve adesso consolidare questo principio di equità e costruire una contrattazione che valorizzi realmente le specificità professionali. Restano sul tavolo temi cruciali come la libera professione per gli infermieri, la piena valorizzazione economica e giuridica del ruolo e la questione dell’indennità di esclusività che non può essere solo appannaggio dei dirigenti.”

“Monitoreremo l’iter parlamentare – conclude il sindacato – affinché le correzioni che verranno non indeboliscano, ma rafforzino il percorso di riconoscimento di chi ogni giorno garantisce l’assistenza ai cittadini nel Servizio sanitario nazionale.”

Redazione NurseTimes

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