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Nuove Linee Guida per le allerte della Protezione Civile

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La “protezione civile” è l’insieme delle attività messe in campo per tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni che derivano dalle calamità: previsione e prevenzione dei rischi, soccorso delle popolazioni colpite, contrasto e superamento dell’emergenza e mitigazione del rischi.

La protezione civile non è un compito assegnato a una singola amministrazione, ma è una funzione attribuita a un sistema complesso: il Servizio Nazionale della Protezione Civile. Istituito con la legge n. 225 del 1992, il Servizio Nazionale ha come sue componenti le amministrazioni centrali dello Stato, le Regioni e le Province Autonome, le Province, i Comuni e le Comunità montane.

Continua il lavoro di confronto con i Comuni sui temi di protezione civile. Giovedì scorso, infatti, nel corso di un incontro presso la sede dell’ANCI, il presidente del consiglio nazionale Enzo Bianco, sindaco di Catania, e il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio (VEDI), hanno fatto il punto delle diverse attività avviate e degli obiettivi su cui puntare in questo anno. Il lavoro, iniziato ormai oltre due anni fa, per giungere a una condivisione – tra Dipartimento nazionaleRegioni e ANCI – dei metodi e dei criteri per l’uniformità dei messaggi di allertamento e delle relative fasi operative per il rischio idrogeologico e idraulico, è arrivato a un primo e importante risultato che darà modo, nelle prossime settimane, all’ingegnere Curcio, di firmare un documento contenente le indicazioni operative.

Il Comune di Catania, sulla scia dell’importante giornata del 12 novembre scorso di confronto col Dipartimento e moltissimi comuni del catanese e siciliani – ha ricordato Bianco – potrà essere promotore di un’attività pilota proprio per una prima applicazione di questo nuovo documento, ovviamente con il necessario supporto delle strutture nazionali e territoriali della Protezione civile“.

Ma il percorso non è di certo concluso: la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri contenente gli “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile” è del febbraio 2004, ovvero di quasi dodici anni fa. In questo tempo il sistema è cresciuto e si è trasformato, facendo emergere l’esigenza di ragionare – sempre Dipartimento, Regioni e Anci insieme – su un suo aggiornamento.

Il 2016, inoltre, è il settimo e ultimo anno per il quale – sulla base dell’art. 11 della legge 77/2009 (dopo il terremoto dell’Abruzzo) – sono previsti dei fondi da investire per la prevenzione del rischio sismico. A questo proposito, il sindaco Bianco e l’ing. Curcio hanno ricordato che le scosse che stanno interessando il Molise in questi giorni sottolineano la necessità per un Paese a rischio sismico come l’Italia di investire in diffusione della conoscenza tra i cittadini e in prevenzione strutturale; tema sul quale il Dipartimento di protezione civile non ha mai smesso di chiedere di non abbassare la guardia.

Non dobbiamo interrompere questo virtuoso percorso e quindi dobbiamo impegnarci tutti, ognuno al proprio livello – hanno concordato Bianco e Curcio – nel reperire per tempo, e in modo costante, delle risorse da investire su queste attività“.

CALABRESE Michele

Bibliografia e Sitografia:

www.protezionecivile.gov.it

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