Un’infermiera, vittima dell’ignoranza normativa e del proprio datore di lavoro, è stata costretta a prestare servizio in una struttura per anziani in provincia di Massa Carrara per oltre 16 ore, non ricevendo alcun cambio alla fine del proprio turno.
Il grottesco episodio è accaduto al Regina Elena di via don Minzoni ed è stato denunciato dal segretario della Uil Fpl Claudio Salvadori che punta il dito sulla situazione interna alla rsa dove ormai da mesi i problemi sono all’ordine del giorno tra posti vacanti, la direttrice prima messa da parte e poi dimissionaria e tanto altro ancora.
“I lavoratori sono esasperati – dice Salvadori –. Quando l’infermiera si è trovata a coprire due turni per 16 ore complessive ha addirittura chiamato i carabinieri che però le hanno detto, giustamente, che non era di loro competenza. Tutto ciò però è lo specchio di uno stato di cose che non è più tollerabile. Al Regina Elena mancano gli infermieri e così in tre giorni sono saltati due volte i turni con l’operatore uscente che in un caso ha aspettato che entrasse prima del previsto il collega ancora successivo e in un’occasione ha invece dovuto coprire entrambi i servizi”.
Difficoltà oggettive che tutti i sindacati denunciano ormai da mesi e per le quali è adesso il turno della Uil di alzare la voce e farsi sentire. “Di tutto ciò ne ho parlato personalmente con il sindaco Francesco De Pasquale e con il presidente Giuseppe Profili spiegando loro che così non si può andare avanti – prosegue Salvadori –. Queste situazioni, d’altronde, sono conosciute, ma non si fa nulla di realmente incisivo per risolverle come, per esempio, chiedere gli infermieri all’Asl”.
A rendere ancora più paradossale la situazione c’è poi il fatto che un concorso per l’assunzione di infermieri all’interno della rsa si è appena concluso, ma questo non sembra essere stato sufficiente. “La questione – sottolinea il segretario della Uil Fpl – è che in via don Minzoni si naviga a vista. Sentiamo parlare di togliere l’infermiere di notte, mentre al contrario del concorso per Oss non se ne sa nulla.
Ad oggi ancora non è chiaro cosa ne sarà delle 150 domande che sono state presentate: non è ancora stata messa assieme la commissione per effettuare una prima scrematura e ancora non si sa come poi si svolgerà la selezione. In questo scenario serve un cambio di passo in tempi brevi. Da parte nostra in questi mesi siamo sempre stati molto propositivi, ma non solo non ci sono state date delle risposte, ma senza un direttore, per il quale bisognerà aspettare ancora del tempo, è difficile anche trovare qualcuno a cui rivolgersi visto che ad oggi ci sono solo il presidente del cda o il sindaco”.
Dott. Simone Gussoni
Fonte: La Nazione
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