“Siamo in guerra e noi infermieri siamo in prima linea tra le barricate, ma non vogliamo essere carne da macello. Paghiamo oggi le conseguenze di anni di tagli alla sanità“. Sono queste le dure parole del presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Barletta – Andria e Trani Giuseppe Papagni.
Il presidente Opi è stato intervistato nel corso della trasmissione di Teleregione “Articolo 21”.
“C’è un clima di rabbia nei confronti degli infermieri, ma non solo, – ha detto Papagni durante l’intervista, – questo accade perché non si riesce a comprendere come dopo un periodo di lockdown e di sacrifici, siamo tornati alla situazione di contagi che c’era prima dell’estate. In questo periodo c’è una sofferenza che si riversa sulle strutture sanitarie. Oggi paghiamo anni e anni di tagli alla sanità. C’è da dire che senza salute non ci può essere economia. Noi rischiamo di essere una zona rossa anche per questo: le nostre strutture, cioè, rischiano costantemente di non dare risposte adeguate ai cittadini“.
La situazione emergenziale ha portato allo stremo le strutture sanitarie regionali che non hanno disponibilità – logistica e di personale – per gestire adeguatamente la situazione. Gli infermieri, così come il resto del personale sanitario, si trova spesso a dover gestire eventi di collera di pazienti o parenti esasperati magari dalle lunghe attese e che, purtroppo, talvolta sfociano nella violenza.
“C’è da dire, – spiega Giuseppe Papagni, – che noi riceviamo tantissimi messaggi di solidarietà dai cittadini. Tuttavia, altri non riescono a recepire lo sforzo che facciamo, non riescono a capire il momento, le attese o i disservizi e si sfogano con gli infermieri. Purtroppo è il sistema che rischia di crollare… per questo noi diciamo che è meglio chiudere, proprio per dare un respiro alle strutture sanitarie”.
Durante la trasmissione si parla anche della fatica psicofisica dei professionisti sanitari e dello sforzo estremo messo in campo in questi giorni. Uno sforzo che, talvolta, porta al cosiddetto “burnout“.
“Se siamo riusciti a gestire la situazione prima dell’estate e se la riusciremo a gestire ancora è, lo ripeterò sempre, grazie all’abnegazione dei professionisti” ribadisce Papagni.
“Quello che mi auguro, però, è che tutti questi giovani lavoratori che con coraggio e tanta professionalità sono scesi in campo non vengano delusi più tardi. Mi auguro davvero che il governo possa dare loro una dignità lavorativa” conclude il presidente Opi Bat.
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