Grande successo per il progetto editoriale denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis) targato Nurse Times
Giunge al nostro indirizzo mail [email protected] il lavoro di tesi della dott.ssa Chiara Allocca dal titolo “Epilessia: Storia dell’arte e gestione delle acuzie”, laureatasi presso l’Università degli Studi “Federico II” di Napoli, nell’a.a. 2017 – 2018.
…di Chiara Allocca
ABSTRACT
L’idea di questa tesi nasce dalla mia esperienza personale, come sorella di una ragazza affetta da epilessia e dal desiderio di produrre un elaborato che sia di supporto a tutte le famiglie come la mia, dando importanza all’educazione terapeutica rivolta al paziente epilettico, ai familiari e alla popolazione in generale.
Fin dall’antichità questa patologia viene vista in maniera negativa dove i soggetti epilettici erano considerati posseduti, Capita ancora oggi che tali soggetti siano vittime di pregiudizi all’interno della società venendo discriminati e messi da parte, influenzando la loro vita e portandoli alla depressione, isolamento e inappropriatezza.
Secondo Lennox (uno dei principali epilettologi mondiali) “l’epilessia è l’unica malattia in cui la sofferenza è più aggravata dall’atteggiamento della società che dalla stessa malattia”.
Questa patologia è in grado di generare panico ed ansie nelle famiglie con soggetto epilettico in quanto a causa della poca informazione non la si sa gestire e quindi si instaura un meccanismo di iperprotezione o colpevolezza con conseguente negazione di tale patologia.
In occasione della diagnosi infatti occorre fornire al paziente informazioni dettagliate sulle caratteristiche del suo tipo di epilessia, in modo che possa comprenderne le cause e i meccanismi dei propri disturbi, e possa così aderire con convinzione alle cure prescritte, che ad oggi riescono a far condurre una vita normale. La persona epilettica può fare sport che oltre ad aumentare l’autostima aiuta nell’inserimento sociale, può sostenere una gravidanza senza la paura che il bimbo possa nascere con malformazioni, è possibile infatti programmare la gravidanza grazie alla collaborazione del ginecologo ed il neurologo l’allattamento al seno è consigliato in quanto i farmaci assunti sono poco concentrati nel latte.
Guardando al futuro l’Italia è uno dei paesi leader nella ricerca su questa malattia.
Sia nel campo della genetica con la riprogrammazione cellulare per capire quale sia il gene mutato che provochi le epilessie genetiche, ma anche per le nuove tecnologie in commercio.
E’ stato ideato un braccialetto capace di prevedere l’arrivo di una crisi epilettica.
Si chiama Embrace, e misura le convulsioni basandosi sui parametri vitali, livello di stress e sulla conduttività della pelle. Nel momento in cui l’algoritmo rileva un’attività anomala, il braccialetto vibra e segnala all’utente la possibilità di attuare strategie preventive per evitare ulteriori traumatismi, ma anche ì di avvertire i propri cari.
Vi è poi uno studio in Canada dove il neurologo Adam Kirton è riuscito a capire che alcuni cani riescono a captare l’arrivo di una crisi epilettica.
Infatti prima di una crisi il corpo del paziente subisce delle modifiche fisiologiche tra cui semplici cambiamenti della sudorazione che il cane può annusare e riuscire a capire ciò che sta per accadere. Su questo argomento vi è anche un altro studio sperimentale condotto in Belgio chiamato Progetto EpiDogs.
Tale progetto valuterà i meccanismi che si trovano dietro questo “allarme”, con obiettivo la possibilità di addestrare cani di servizio per persone affette da epilessia e a migliorare la loro vita quotidiana, favorendo lo sviluppo del sesto senso canino e la capacità dell’individuo nel comprendere l’atteggiamento del cane.
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