Continua il grande successo per il progetto editoriale denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis) targato Nurse Times
Progetto rivolto a tutti gli studenti in Infermieristica e neo laureati che raggiungono un obiettivo importante.
Giunge al nostro indirizzo mail [email protected] il lavoro di tesi della dott.ssa Antonietta Maresca, dal titolo “Percorso diagnostico-terapeutico della paziente affetta da neoplasia mammaria: il ruolo dell’infermiere e la Breast Unit”.
La tesi è stata dissertata presso l’Università Degli Studi di Napoli “Federico , nell’a.a. 2016 – 17.
Il seno rappresenta, da sempre il simbolo di maternità e di femminilità.
I progressi conseguiti nel campo della diagnostica e del trattamento stanno modificando la prognosi delle patologie mammarie, tuttavia le donne reagiscono alla possibilità di esserne colpite con il timore di rimanere sfigurate, di perdere l’attrattiva sessuale di non vivere l’emozione di diventare madri.
Il percorso diagnostico-terapeutico che le donne con tumore al seno devono affrontare è lungo e accompagnato da molteplici preoccupazioni, sensazioni fisiche ed emotive che influenzano la qualità della vita.
La diagnosi di tumore alla mammella cambia la vita di una donna e delle persone a lei care.
Il tumore alla mammella, inoltre, è presente anche nelle fasce di età più giovani, e si pone quindi la necessità di fornire metodi di prevenzione adeguati alla donne nelle diverse fasi della propria vita.
In questo elaborato si è posta l’attenzione, appunto, sul ruolo dell’infermiere nel percorso di prevenzione, diagnosi e cura di tale patologia.
E’ importantissimo, quindi, che l’assistenza erogata vada oltre gli aspetti biofisiologici e patologici della cura.
Attuando metodi di prevenzione, tenendo in considerazione anche quelle donne che rientrano nelle fasce d’età non a rischio, e fornire alla donna un’assistenza personalizzata una presa in carico di tipo olistica rende il percorso più semplice e meno traumatico. Tutto questo è messo in atto dall’infermiere che, specializzato nella patologia, con l’aiuto di un team multidisciplinare riesce a soddisfare i bisogni della paziente sotto tutti i punti di vista.
DIFFUSIONE E PREVENZIONE DEL CARCINOMA MAMMARIO NELLE DONNE GIOVANI
Il carcinoma mammario è considerato una patologia legata all’età della menopausa e di conseguenza i programmi di screening gratuiti partono pressoché tutti dai 50 anni.
Recenti studi dimostrano tuttavia che tale patologia presenta una notevole diffusione anche nelle fasce di età inferiore, in cui non sono attivi in tale misura i programmi di prevenzione.
Il carcinoma mammario dell’età giovanile, inoltre, risulta biologicamente più aggressivo rispetto a quello dell’età più anziana ed è associato ad una prognosi più sfavorevole perché spesso viene diagnosticato a stadi già avanzati; le pazienti giovani sono maggiormente a rischio di recidive e i trattamenti risultano lesivi per la fertilità.
Un approccio preventivo nelle fasce di età inferiori deve essere promosso ed implementato.
L’educazione infermieristica all’autopalpazione al seno anche nelle più giovani potrebbe essere un metodo semplice ed economico per accrescere la consapevolezza e la mentalità preventiva delle donne.
A questo proposito, negli ultimi tempi, grazie all’avvento dei telefonini smartphone, si è indagata anche la possibilità di far ricorso a delle applicazioni o App in grado di fornire sia interfaccia educative, sia promemoria periodici per i controlli da eseguire. Sul mercato delle applicazioni ne sono disponibili moltissime dedicate alla prevenzione, l’individuazione e il trattamento del cancro.
Una recente revisione ha analizzato quasi 300 App presenti in commercio dedicate al tema del cancro, la maggior parte delle quali focalizzate sul tumore al seno; lo scopo di tali applicazioni era: aumentare la consapevolezza sul cancro, fornire informazioni educative, supportare raccolte fondi, assistere nell’individuazione precoce, prevenzione, supporto sociale.
Il potenziale di questa tipologia di applicazioni è stato ritenuto buono ma nuovi studi si rendono necessari per consolidare le prove di efficacia delle applicazioni disponibili al pubblico.
Una conferma in tale senso proviene da uno studio dell’Healthcare Informatics Research, qui è stata sviluppata un’applicazione per smartphone per incoraggiare l’autopalpazione e valutare gli effetti di tale applicazione sull’approccio all’autopalpazione.
Le funzioni di tale app includevano un allarme periodico per ricordare di eseguire l’autopalpazione, la possibilità di tenere annotazioni e contenuti educativi attraverso video.
Lo studio si è svolto con un campione di donne di anni >19 ed è poi stato studiato un sottogruppo di anni <30.
Si è evidenziato che dopo l’utilizzo dell’applicazione la pratica dell’autopalpazione è aumentata dal 62.2% al 71.1% nel campione globale e dal 36.4% al 81.8% nel sottogruppo più giovane.
Tale indagine afferma pertanto che l’uso di un’applicazione può aumentare la diffusione della pratica dell’autopalpazione tra le donne, specie se giovani.
Dott.ssa Antonietta Maresca
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