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Massimo Randolfi

Naso elettronico capace di fiutare il tumore ai polmoni

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Un ‘naso’ elettronico capace di analizzare il respiro di una persona e scoprire un eventuale tumore del polmone ad uno stadio iniziale.

E’ la scoperta sulla quale stanno lavorando gli specialisti dell’I.E.O. (Istituto Europeo di Oncologia) di Milano in collaborazione con l’Università Tor Vergata di Roma.

Uno strumento dal costo contenuto (1200 euro in tutto) messo a punto dai ricercatori dell’I.E.O. con un finanziamento di 150 mila euro fornito dall’AIRC, associazione italiana per la ricerca sul cancro, descritto sul Journal of Breath Research (VEDI).
Lo ha annunciato Lorenzo Spaggiari (Università di Milano), Direttore della Chirurgia Toracica e responsabile del Programma Polmone I.E.O., precisando che l’obiettivo è quello di diagnosticare precocemente l’insorgenza del tumore quando le possibilità di sopravvivenza sono dell’80%.

Lo studio effettuato si è mostrato in grado di identificare tumori del polmone a uno stadio iniziale, analizzando un semplice respiro, con un’accuratezza del 90%. Il lavoro ha coinvolto 146 persone, 70 con tumore e 76 senza segnali di malattia, e l’apparecchio è riuscito a discriminare il respiro di chi si stava ammalando dai sani.

I ricercatori hanno precisato che un apparecchio di questo tipo, se i risultati verranno confermati da ulteriori ricerche, potrà servire a fare un primo screening a basso costo sui soggetti a rischio, per poi sottoporre alla Tac a basse dosi coloro che risulteranno positivi.

Questo ‘naso’ elettronico sviluppato in I.E.O. si basa sul fatto che la cellula tumorale emette specifici composti organici volatili (VOC), che nell’apparecchio vengono ‘letti’ da otto sensori, i quali emettono vibrazioni che vengono riprodotte come particolari impronte su un computer, che le rappresenta come funzioni in un grafico.

Il paziente non deve far altro che soffiare in un tubo di plastica, analogo a quello usato per rilevare il tasso di alcol nel respiro degli automobilisti, collegato a due contenitori, per la parte ‘alta’ dell’esalato e la parte più profonda, alveolare. I due contenitori vengono collegati allo strumento, a sua volta collegato al Pc, che in pochi minuti dà il responso.

Il prossimo passo sarà quello di studiare insieme i tre fluidi biologici del corpo (esalato, sangue e urine) per scoprire in modo ancora più preciso il tumore del polmone a uno stadio iniziale.

Questa ricerca utilizzerà un ‘naso’ più tecnologico.

Ida Baiano

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