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Morte di una centenaria denutrita e con larve nelle piaghe da decubito: a giudizio due infermiere

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Morte di una centenaria denutrita e con larve nelle piaghe da decubito: a giudizio due infermiere
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La triste storia dell’anziana Ida Giusto, abbandonata a se stessa nella casa di riposo Belvedere, a Barga (Lucca).

Abbandono di incapace. È questa l’accusa con cui il gup del Tribunale di Lucca, Riccardo Nerucci, ha rinviato a giudizio due infermiere della casa di riposo Belvedere, a Barga (Lucca), per la morte di una centenaria denutrita, mal tenuta e con le larve di mosca nelle piaghe da decubito. Secondo l’accusa, Silvia Mazzanti, 27 anni, di Barga, e Marisa Juana Arroyo Castro, 57 anni, di origine peruviana, avrebbero omesso di sorvegliare e vigilare adeguatamente l’anziana Ida Giusto, ricoverata nella struttura e incapace per la malattia e la vecchiaia di provvedere a se stessa. Il processo si terrà il 27 settembre.

La Procura, che aveva affidato le indagini ai carabinieri di Coreglia Antelminelli, sostiene che le due infermiere avrebbero abbandonato la donna. Da questa noncuranza sarebbe derivata una grave lesione personale per la centenaria, che viveva nella struttura protetta da quasi un anno ed era sopravvissuta a due guerre mondiali. A presentare l’esposto ai carabinieri era stato il figlio, Giorgio Baggio, che assieme ad altri parenti aveva sistemato la donna in quell’ospizio dopo una rottura del femore che la rendeva bisognosa di assistenza 24 ore su 24.

A fine luglio 2015 il figlio della pensionata decise di trasportare la madre al pronto soccorso dell’ospedale San Luca di Lucca. Lì i medici trovarono una situazione che li lasciò senza parole: sotto le garze che la donna aveva sulle gambe per coprire le piaghe da decubito c’erano tessuti in cancrena. Inoltre era insorta una miasi parassitaria agli arti inferiori, con conseguente rinvenimento nelle carni di mosche, larve e materiale necrotico. E non basta. I sanitari si accorsero pure che il catetere vescicale non era stato sostituito per molto tempo (era diventato viola) e risultò una grave micosi del cavo orale, unita a disidratazione e malnutrizione. Sarebbe bastato un sondino per darle il nutrimento di cui aveva bisogno.

La donna spirò una decina di giorni dopo il trasferimento al San Luca. Era l’agosto del 2015. La Procura aveva iscritto nel registro degli indagati, chiedendone il rinvio a giudizio, anche Leonardo Turri, 53 anni, responsabile della casa di riposo, Valter Poli, 63 anni, legale rappresentante della società Belvedere srl, e Daniele Ballati, 70 anni, medico curante di Ida Giusto (tutti di Barga). Il gup Nerucci ha assolto Turri per non aver commesso il fatto e archiviato per non luogo a procedere la posizione degli altri due indagati.

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Tirreno

 

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