Anche medici e infermieri non sono al sicuro dalle infezioni da morbillo. Nell’anno 2018 sarebbero già stati segnalati 100 casi tra gli operatori sanitari.
A richiamare l’attenzione sul problema, che recentemente ha generato il contagio di diverse persone presso l’ospedale di Bari, è il presidente della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali (Simit), Massimo Galli.
Dall’analisi dei cento casi segnalati nel personale sanitario, 83 operatori non sarebbero mai stati vaccinati, mentre 8 erano stati vaccinati in maniera incompleta.
Occorre ricordare come ogni caso di morbillo, spiega Galli, “è potenzialmente in grado di causare 16-18 casi secondari. È quindi assolutamente inaccettabile che un operatore sanitario non sia protetto e di conseguenza non protegga i suoi assistiti, evitando di contribuire alla diffusione dell’infezione”.
L’età mediana degli operatori sanitari colpiti da morbillo (35 anni) e l’età mediana dei casi di morbillo segnalati in Italia quest’anno (25 anni) rivelano come a rischio di contrarre questa malattia siano anche gli adulti non vaccinati o che non si siano infettati in età infantile.
Anche molte donne in età fertile sarebbero a rischio che, come ricorda il presidente del Simit, “dovrebbero assolutamente vaccinarsi prima di intraprendere una gravidanza. E altrettanto necessario è provvedere alla vaccinazione degli operatori sanitari non vaccinati e che non abbiano contratto il morbillo nell’infanzia”.
Simone Gussoni
Fonte: Ansa
Lascia un commento