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Molise, gli infermieri fuori sede contro l’Asrem: “Senza graduatoria, non possiamo tornare”

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Sanità Molise, reparti a rischio chiusura: si chiede aiuto ai medici militari
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Il sospetto degli interessati è che l’Azienda voglia beffarli, stabilizzando i precari. Non manca una stoccata ai sindacati.

Nelle strutture sanitarie del Molise mancano non solo medici, ma anche infermieri. E i professionisti speranzosi di tornare nella propria regione di origine sono ormai sul piede di guerra. Il comitato “Infermieri che lottano”, nato per rivendicare i diritti degli infermieri molisani emigrati nelle altre regioni d’Italia, esprime infatti il proprio dissenso nei confronti dell’Asrem, accusandola di non pubblicare una graduatoria, nonostante una selezione per mobilità interregionale già conclusa.

“Il comitato – si legge in una nota – si vede ancora una volta costretto a esprimere pubblicamente rammarico e delusione per l’atteggiamento tenuto dall’Asrem, che, nonostante la dichiarata e tanto pubblicizzata carenza di personale nelle corsie e nonostante una selezione per mobilità interregionale già conclusa, continua a non pubblicarne la graduatoria, con il risultato che sarà costretta a rinnovare tutti i contratti a tempo determinato in essere”.

Si tratta, spiegano sempre dal comitato, di 140 professionisti “che già si sono guadagnati, attraverso l’espletamento di concorso pubblico, il diritto di tornare a lavorare presso le loro famiglie e per la loro comunità”. Le perplessità del comitato risalgono al 31 ottobre del 2017, quando fu prima emanato un bando Asrem per mobilità interregionale per 140 infermieri, e poco dopo (a novembre) uno per la stabilizzazione di ulteriori 140 infermieri attraverso un concorso pubblico riservato al personale precario.

Poi l’affondo sui contratti in essere: “Va premesso che, a nostro avviso, i contratti a tempo determinato attualmente in vigore nella sanità molisana sono tutti abusivi, se si considera che, con la sentenza n. 14 del 19/01/2017, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la Legge regionale n. 3 del 26/03/2015, con la quale il Governo Frattura li aveva prolungati oltre i termini previsti dalla legge, nonostante nel 2013 si sarebbe potuto procedere alla stipula di nuovi contratti grazie a un avviso pubblico poi, dalla stessa Asrem, inspiegabilmente ritirato”.

I vertici Asrem e la struttura commissariale stanno attendendo la conversione in legge del Decreto Calabria, che consentirebbe alle Regioni in piano di rientro (Molise compreso) di assumere il personale sanitario necessario a garantire i livelli essenziali di assistenza. “Peccato – fanno sapere dal comitato – che, a parer nostro, tutto questo si poteva facilmente evitare. Troppe scelte aziendali e troppi interventi ‘esterni’ hanno fatto sì che si arrivasse a questo punto senza che un solo professionista infermiere potesse rientrare, cosa che peraltro non è successa per molti altri sanitari che in questi mesi sono rientrati per mobilità”.

Il sospetto degli infermieri è che gli interessi di altri loro colleghi siano presi in maggiore considerazione e che ci sia “un progetto per arrivare alla definitiva stabilizzazione di tutto il personale precario a danno della mobilità interregionale”. Se così fosse, loro rimarrebbero fuori dai giochi.

Risalgono a gennaio del 2018 numerosi ricorsi al Tar Molise, da parte di diversi infermieri aspiranti alla stabilizzazione. “Tali ricorsi hanno fatto sì che l’Asrem bloccasse entrambe le procedure (bando per mobilità interregionale e concorso per stabilizzazione precari, ndr), senza neanche procedere all’apertura delle domande di partecipazione che, in questo modo, sono rimaste chiuse fino a quando, nel giugno del 2018, il Tribunale amministrativo, dopo aver già negato la sospensiva, ha emesso sentenza di inammissibilità di tutti i ricorsi. Sei mesi completamente e, secondo noi che aspettiamo da anni di rientrare, colpevolmente persi. Basti pensare che il vicino Abruzzo, nel frattempo, ha svolto le stesse procedure, compresa l’immissione in ruolo dei vincitori in soli tre mesi”.

Il j’accuse del comitato non risparmia nemmeno le organizzazioni sindacali: “Quando poi, faticosamente, si era giunti alla definizione della commissione esaminatrice e si aveva, quindi, la sensazione di essere sui nastri di partenza, alcuni sindacati, evidentemente preoccupati più degli interessi loro personali, o da quelli dei colleghi precari, che dai nostri, hanno determinato un ulteriore e prolungato ritardo, presentando unadiffida all’Azienda affinché ne rimuovesse uno dei membri che, a loro dire, era incompatibile in quanto ricopriva una carica importante nell’ambito della nostra professione. E l’Asrem, naturalmente, non si è lasciata sfuggire l’occasione per far trascorrere, inutilmente, altri mesi senza che si avanzasse di un solo passo”.

E ancora: “Il resto è storia attuale: la mobilità è finita, ma la graduatoria è ben conservata nei cassetti aziendali e la stabilizzazione, guarda caso, notizia di queste ore, non può terminare prima di luglio (ma i contratti scadono a giugno) perché la seduta di esame prevista per oggi (11 giugno, ndr) è slittata al 7 luglio. Che sia una scusa per rinnovarli tutti? Compresi quelli che, nelle sedute fin qui svolte, sono risultati inidonei?”.

Di qui la richiesta: “Noi non vogliamo restare a guardare, sappiamo di avere il diritto di rientrare e sappiamo di essere professionisti validi, che possono dare qualità alla sanità molisana. Chiediamo che venga resa pubblica quanto prima la graduatoria della nostra mobilità, o ci vedremo costretti, a nostra volta, a rivolgerci a tutte le sedi, amministrative e giudiziarie, che ci possano consentire di ottenere sia il meritato rientro a casa che il ristoro di tutti i danni subiti in tutti questi mesi”.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.primonumero.it

 

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