Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha proposto un nuovo incentivo che spinga i giovani a donare il sangue. Dopo aver ricevuto un secco no alla precedente proposta relativo all’obbligo di donazione per gli studenti (poiché la legge non prevede la possibilità di poter obbligare qualcuno alla donazione di sangue), ora il vice premier propone di stimolare gli studenti a donare offrendo loro in cambio crediti formativi.
Tale “premio” varrà sia per i ragazzi che frequentano le scuole superiori sia per gli universitari.
«Proporrò al ministro dell’ Istruzione Marco Bussetti di introdurre agevolazioni per chi dona il sangue, sia nei licei che negli istituti tecnici e nelle università. Si tratterà di introdurre crediti formativi perché è un atto di civiltà, utilità e generosità. Ritengo che vada premiato questo gesto con dei crediti, soprattutto per i giovani che hanno paura dell’ago o hanno qualche dubbio», ha detto il ministro dell’Interno a margine di un evento sulla donazione di sangue all’università Cattolica di Milano.
«Ai tempi per l’esame di Letteratura italiana avrei donato tre litri di sangue pur di avere qualche credito – ha ironizzato Salvini che è stato iscritto per 16 anni alla facoltà di Storia senza mai arrivare alla laurea -. Si potrebbe pensare ad un’iniziativa per la quale se mi porti il cedolino della donazione ti do 2 crediti in più».
Salvini vanta una lunga militanza da donatore: «Ho cominciato a donare il sangue grazie al mio papà, che per i 18 non mi ha regalato il motorino, ma mi ha portato all’Avis». Più volte in questi anni, Salvini si è fatto fotografare con l’ago nel braccio. Tuttavia anche questa sua ultima proposta non sembra essere destinata ad avere maggior fortuna, poiché risulterebbe discriminatoria verso chi, per ragioni varie (salute, credo religioso) non può donare il sangue.
Come specificato chiaramente nel testo dell’intesa Avis-Miur, rinnovata a giugno scorso per tre anni, “la partecipazione delle studentesse e degli studenti a progetti realizzati in attuazione del presente Protocollo d’intesa può dar luogo al riconoscimento di crediti formativi», si legge all’articolo 4 del testo. Ma «in nessun caso i crediti possono riferirsi alla mera attività di donazione».
Un conto è prendere parte alle già previste «attività di sensibilizzazione alla solidarietà e al dono del sangue» nel contesto di una più generale educazione alla salute, altro sarebbe pagare i donatori con dei crediti scolastici, con ciò discriminando chi per esempio ha problemi cardiaci o pesa troppo poco per poter donare il sangue. A chi va a donare il sangue, in compenso, è riconosciuta la possibilità di saltare le lezioni e essere considerati «assenti giustificati».
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