In alcuni tipi di intervento la mobilizzazione che viene eseguita nel post operatorio ha quasi la stessa valenza dell’intervento stesso
Essa cerca di prevenirne le possibili complicanze e accelerare la ripresa dell’organismo
L’anestesia prolungata e il dolore provocato dal trauma chirurgico inducono una diminuzione della profondità degli atti respiratori; inoltre la limitazione antalgica degli atti del respiro e il dolore legato ai colpi di tosse, riducono la capacità del paziente di espellere le secrezioni.
Il paziente allettato deve poter assumere una posizione che diminuisca il rischio di stasi venosa e di trombosi agli arti inferiori; di comparsa di complicanze respiratorie come l’atelettasia e di piaghe da decubito.
Se il paziente non è collaborante, si deve provvedere a mobilizzarlo in maniera passiva; alternando sui due fianchi il decubito più volte al giorno e provvedendo con delle sedute di fisioterapia a letto.
Nel paziente vigile e cosciente la prevenzione di queste complicanze si esegue invitando il paziente stesso a cambiare ripetutamente posizione nel letto e a muovere gli arti inferiori; spiegandogli l’importanza di effettuare atti respiratori profondi periodicamente nella giornata e di mantenere una corretta posizione nel letto.
Se il paziente non è ipoteso e non presenta altre controindicazioni è opportuno sollevare lo schienale del letto di 45°-60°, in posizione semiseduta, per facilitare l’esecuzione di atti respiratori adeguatamente profondi ed efficaci, al fine di limitare il ristagno di secrezioni nelle parti più declivi dell’albero respiratorio e porre il paziente nelle migliori condizioni per effettuare degli atti respiratori appropriati anche attraverso l’impiego di semplici strumenti monouso per far esercitare il paziente a compiere atti respiratori profondi.
In caso di quadro clinico favorevole già dalla prima giornata postoperatoria può essere trasferito dal letto alla poltrona almeno per alcuni minuti al giorno.
L’impiego di dosi appropriate di farmaci antalgici è utile a diminuire il dolore postoperatorio legato ai movimenti e agli atti respiratori e favorisce la fisioterapia e la prevenzione delle complicanze respiratorie e trombo emboliche.
La mobilizzazione precoce post operatoria aiuta a prevenire il decadimento funzionale e cognitivo; stimola il trofismo muscolare, migliora l’umore e l’autostima ed evita l’insorgenza di complicanze dovute all’inattività prolungata.
In sostanza tale pratica è essenziale per il ripristino della salute dopo un ricovero ospedaliero e post operatorio.
Ida Baiano
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