“Stanno circolando false email a nome del ministero della Salute per indurre le vittime a fornire dati personali e finanziari con il pretesto di mantenere attivo l’accesso al fascicolo sanitario elettronico (FSE). Vi invitiamo a non cliccare sui link”. L’allarme è lanciato dal ministero della Salute, che in questi giorni ha ricevuto numerose segnalazioni in merito alla circolazione di mail fraudolente con cui qualcuno, spacciandosi per l’ente governativo, richiede di cliccare su un link per non perdere l’accesso al proprio FSE.
Questa tipologia di truffa si chiama phishing e di solito viene attuata attraverso mail, sms o siti web falsificati, dove il malintenzionato si finge un ente affidabile per convincere la vittima a fornire informazioni sensibili come dati personali e coordinate bancarie. Nel caso specifico si fa leva sul fascicolo sanitario elettronico, servizio molto importante poiché permette agli utenti di consultare la propria storia sanitaria e ai professionisti sanitari di accedere a queste informazioni per fornire un servizio più veloce ed efficiente.
Dopo aver cliccato sul link, la potenziale vittima viene indirizzata su una pagina in cui è richiesto l’inserimento di un codice, presente nella mail ricevuta. Successivamente si chiede di immettere i propri dati personali, il numero della carta di credito e altre informazioni sensibili, che saranno poi utilizzate a scopo fraudolento. Riconoscere un tentativo di phishing è spesso difficile, soprattutto perché la truffa è studiata per imitare alla perfezione il linguaggio e la grafica del sito originale.
Ecco quali sono gli accorgimenti principali per evitare la truffa a nome del ministero della Salute e, in generale, i tentativi di phishing:
- non cliccare mai su un link che chiede l’inserimento di dati sensibili;
- prima di fornire informazioni personali controllare il sito del ministero, verificando sempre che le URL contengano «https://» con un’icona a forma di lucchetto;
- il ministero della Salute non richiederebbe mai l’accesso al sito via e-mail, ma unicamente tramite SPID o CIE;
- non lasciarsi influenzare da messaggi che creano un falso senso di urgenza;
- prestare attenzione a eventuali errori ortografici e frasi poco naturali.
Se avete già fornito i vostri dati personali, contattate il numero verde della vostra banca di riferimento per ricevere assistenza e denunciate la truffa alla Polizia Postale.
Redazione Nurse Times
Articoli correlati
- Truffa via mail a nome del ministero della Salute: promesso rimborso di 234,40 euro
- Palermo, finta università italo-bosniaca rilasciava titoli senza valore: truffati migliaia di studenti di Medicina e Infermieristica
- Truffa dei falsi diplomi per oss a Velletri e Latina: in 4 ai domiciliari
- Unisciti a noi su Telegram https://t.me/NurseTimes_Channel
- Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes
- Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi
- Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org
- Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari
Lascia un commento