I ‘Codici Argento’ in pronto soccorso: parte la sperimentazione della Regione Lombardia, che si propone di affrontare con successo le mutate esigenze della popolazione italiana; provando a risolvere, tra l’altro, il problema dell’intasamento dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione da parte di interi battaglioni di persone anziane.
Le patologie croniche, complici l’ingravescente innalzamento dell’età media cui è soggetta la popolazione italiana (che non fa più figli) e l’evoluzione di alcune terapie, sono in continuo ed inarrestabile aumento. Ciò sta causando, da diversi anni a questa parte, il collasso del nostro Servizio Sanitario Nazionale, che nonostante gli sforzi (sufficienti? Mirati? Azzeccati? Chissà…) e le dichiarazioni di facciata dei propri esponenti, palesa quotidianamente il fatto di non riuscire proprio ad adeguarsi a questo cambiamento radicale della propria utenza.
Ce ne accorgiamo quando andiamo a prenotare una visita o un esame diagnostico (per cui possono volerci anche degli anni), o quando ci rechiamo in un pronto soccorso… già, i pronto soccorso: dovrebbero essere luoghi dove affrontare e gestire solo situazioni di criticità, ovvero dove i cittadini dovrebbero recarsi solo in caso di reali situazioni di urgenza e emergenza. Posti dove non si dovrebbe morire di cancro (VEDI), non si dovrebbe stare ore e ore (anche giorni) su una scomoda barella, nell’inutile attesa che qualcuno venga prima o poi a cambiarti un pannolone (VEDI) .
Eppure… oggi, troppo spesso e per diversi motivi (tra cui la rete dei medici di famiglia non proprio efficientissima) vengono invece intasati da interi battaglioni di persone anziane, per i più disparati motivi (che spesso sono anche ben lungi dal rappresentare reali situazioni di urgenza ed emergenza) e senza la reale possibilità di far fronte alle loro esigenze di malati cronici, seppur in fase di acutizzazione. Anziani per cui, poi, molto spesso, non ci sono i presupposti per un ricovero o non c’è alcuna disponibilità di un posto letto in quell’ospedale. Neanche di un trasferimento presso un’altra struttura, magari riabilitativa! Perciò, l’unica soluzione, è l’attesa… buttati lì, nei corridoi. A soffrire e a sperare. Pregando di non morire.
Da Milano, però, arriva la notizia di un’interessante sperimentazione: i ‘Codici Argento’ in pronto soccorso. Di cosa si tratta? Di un percorso a parte per le persone anziane, di un Punto di Primo Intervento geriatrico, frutto di una collaborazione tra l’Azienda di Servizi alla Persona ‘Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio’ (ASP PAT) e l’Azienda Socio Sanitario Territoriale Fatebenefratelli Sacco (ASST FBF-Sacco).
Così lo spiega, sul sito della Regione Lombardia, l’assessore al Welfare Giulio Gallera, in merito alla delibera, approvata in Giunta, su sua proposta, che prevede la realizzazione del progetto: “Gli anziani e grandi anziani che si recheranno al Pronto Soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano per eventi acuti legati a patologie respiratorie o cardiologiche o affetti da demenza, quelli che possiamo definire ‘codici argento’, ovvero che in seguito agli accertamenti non possono essere dimessi verso casa, ma per i quali non è neppure appropriato un ricovero ospedaliero, saranno trasferiti al Pio Albergo Trivulzio.”
“La collaborazione tra ASST Fatebenefratelli-Sacco e l’ASP PAT è la concretizzazione della nostra riforma che determinando una riorganizzazione della presa in carico completa e complessiva, dispone di attivare modalità innovative, attraverso l’integrazione e il raccordo tra le diverse competenze professionali sanitarie, sociosanitarie e sociali, in ambito ospedaliero e territoriale”.
“Il progetto sperimentale, per il quale abbiamo investito risorse pari a 490.000 euro, prevede la realizzazione di una innovativa unità di ricovero presso la Struttura Bezzi dell’ASP PAT attraverso la riconversione di 10 posti letto oggi destinati alla RSA, in posti letto di riabilitazione geriatrica. PAT e ASST FBF-Sacco in sinergia e stretta collaborazione, saranno corresponsabili nella definizione e strutturazione dei criteri di accesso, delle modalità di assistenza e dei servizi offerti.”
“Inizialmente sono previste due tipologie di intervento: l’osservazione geriatrica breve che prevede una permanenza massima di 48/72 ore; il monitoraggio e stabilizzazione clinico funzionale per la quale è previsto il ricovero per un massimo di 7/10 giorni.”
“Con questa iniziativa Regione Lombardia intende da un lato proseguire nel percorso intrapreso per garantire la corretta presa in carico della fragilità nell’età anziana, obiettivo della legge di evoluzione del sistema sociosanitario, dall’altro alleggerire le permanenze in PS e i ricoveri inappropriati.”
“Grazie a una lunga esperienza nella presa in carico del paziente fragile e anziano l’ASP PAT ha consolidato nel tempo un’articolata rete di servizi sociosanitari: da RSA a Cure Intermedie e ADI e RSA Aperta. È, infatti, in grado di offrire un’ampia gamma di prestazioni sanitarie specialistiche (visite e diagnostica) e garantisce assistenza medica e infermieristica h24 per tutti i giorni dell’anno.”
Una sperimentazione decisamente interessante, in grado di risolvere i tanti problemi che, negli ultimi anni, attanagliano i dipartimenti di Emergenza e Accettazione italiani; iniziativa di cui seguiremo gli sviluppi e per cui facciamo i nostri migliori auguri alla Regione Lombardia.
Fonti: Regione Lombardia
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