Non si fidano dei vaccini, della scienza e dei ricercatori che hanno dedicato la propria vita alla cura delle malattie ma si fidano di un profilo palesemente fasullo che li contatta su Facebook o su Telegram.
È questa la caratteristica che accomuna molti negazionisti e che ha causato una raffica di truffe che hanno portato a numerosi provvedimenti giudiziali.
Perché l’estremista NoVax (o No GreenPass in questo caso) notoriamente crede di essere estremamente scaltro, pensando di riuscire ad aggirare i numerosi divieti conseguenti dell’attuale normativa, acquistando un lasciapassare pagandolo in criptovalute nel Deep Web.
Un’operazione della Polizia di Stato denominata “Fake Pass” ha portato ad individuare i quattro principali “boss” (due dei quali minorenni) che gestiscono il complesso sistema di truffe ai danni dei NoVax.
Gestivano numerosi canali Telegram nei quali si erano registrati migliaia di ribelli del Green Pass. I documenti fasulli venivano venduti ad un prezzo compreso tra i 150 ed i 500 euro, da pagare esclusivamente in buoni acquisto online o Bitcoin.
Una complessa operazione effettuata dalla Polizia Postale, con i Compartimenti di Milano e Bari, con il coordinamento delle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Roma, Milano e dei minorenni di Bari ha permesso di sgominare la banda di giovani.
Sono stati sequestrati complessivamente trentadue canali Telegram dagli agenti nel corso dell’indagine in esecuzione del decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma su richiesta della Procura Capitolina, consentendo, così, l’interruzione dell’attività. Le indagini, tutt’ora in corso, sono rivolte all’identificazione degli amministratori di ulteriori canali individuati oltreché degli acquirenti.
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