Rilanciamo un approfondimento del portale Trend online sulle possibili novità di agosto e settembre.
Agosto e settembre costituiscono due mesi ricchi per la busta paga. Tra il rimborso Irpef da 1.880 euro e il bonus da 3.000 euro c’è da festeggiare. I primi che potranno brindare sono i lavoratori dipendenti, che direttamente sullo stipendio riceveranno un conguaglio delle detrazioni Irpef, che può variare da un minimo di 690 euro a un massimo di 1.880 euro. Ottime notizie anche per i lavoratori autonomi, per i quali è partito una sorta di bonus, che permette di ottenere un esonero contributivo fino a un tetto massimo di 3.000 euro.
E’ importante segnalare, comunque, che i rimborsi Irpef che arriveranno direttamente in busta paga per i lavoratori dipedenti variano a seconda del tipo di contratto di lavoro che hanno stipulato. Stiamo parlando, comunque, di quelle che sono a tutti gli effetti detrazioni proprio sull’Irpef. Battezzato di recente come bonus Draghi, più conosciuto come bonus Irpef, stiamo parlando dell’importo che dovrebbe arrivare direttamente sulla busta paga dei lavoratori, senza che loro lo debbano chiedere.
Anche i pensionati dovrebbero trovarsi una bella sorpresa nell’assegno di agosto o in quello di settembre: in questo caso abbiamo davanti semplicemente il rimborso Irpef. L’importo massimo che i lavoratori troveranno in busta paga dovrebbe essere pari a 1.880 euro e non dovrebbe tardare ad arrivare. Purtroppo non tutti i lavoratori sono destinati a ricevere la stessa cifra. Questa dipende dall’importo che hanno dichiarato e dal tipo di contratto di lavoro che hanno stipulato.
Il bonus Draghi arriverà nel suo tetto massimo a quanti abbiano un reddito inferiore a 8.000 euro, ma solo nel caso abbiano un contratto a tempo indeterminato. Nel caso in cui il contratto sia termine il tetto massimo che arriverà in busta paga sarà pari a 1.380 euro.
Ma proviamo a spiegare in cosa consiste questa sorta di bonus. Stiamo parlando di un rimborso Irpef sulle detrazioni ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Teoricamente l’importo si dovrebbe aggiungere alla busta paga del mese di agosto e sarà direttamente il datore di lavoro a erogarlo ai propri dipendenti, purché abbiano un reddito inferiore a 28.000 euro. Ricordiamo infatti che l’importo erogato si basa su: tipo di contratto di lavoro; numero di giorni lavorativi effettuati.
Giusto per ricordarci che non è tutto oro quel che luccica, è importante segnalare che il cosiddetto bonus Draghi potrebbe anche non arrivare. O addirittura arrivare con una cifra diversa in busta paga rispetto a quanto ci aspettiamo. Proviamo a sintetizzare al massimo quanto ci potrebbe arrivare direttamente.
- Reddito inferiore a 8.000 euro: ci spettano 1.880 euro
- Reddito inferiore a 8.000 euro con contratto a tempo determinato: ci spettano 1.380 euro
- Reddito superiore agli 8.000 euro, ma inferiore ai 28.000 euro: ci spettano 978 euro
- Reddito uguale o superiore a 55.000 euro: non ci spetta niente
Ma proviamo ad approfondire un po’ di più quanto ci spetterebbe in linea teorica: nel caso in cui si avesse un reddito compreso tra i 28.000 e i 55.000 euro potremmo aspettarci una somma pari a 690 euro.
Anche i pensionati, indipendentemente che ricevano la cedolino dall’Inps o da un qualsiasi altro ente previdenziale, potrebbero trovarsi sull’assegno previdenziale questa sorta di bonus. Rispetto agli importi che i lavoratori dipendenti trovano direttamente in busta paga, in questo caso parliamo di cifre leggermente più basse. Il bonus Irpef, in questo caso, se non è arrivato nel corso del mese di agosto, al massimo arriva a settembre. Tutto dipende da quando è stata presentata la dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui non abbiate ricevuto il bonus Draghi direttamente in busta paga, ma siate tra le categorie di lavoratori a cui spetta, saranno direttamente i sostituti d’imposta a provvedere al recupero.
Buone notizie anche per i titolari di partita Iva che siano iscritti all’Inps. Con il messaggio n. 2761 del 29 luglio 2021 l’istituto di previdenza ha confermato l’esonero contributivo per il 2021. Il termine ultimo per presentare la domanda per ottenere l’esonero dal pagamento è stata prorogato dal 31 luglio al 30 settembre 2021. In questo caso potranno ottenere l’esonero dal pagamento dei contributi i lavoratori autonomi e i professionisti, anche se sono iscritti alle casse di previdenza di categoria, nel caso in cui abbiavo registrato un calo di fatturato del 33% nel 2020 rispetto al 2019. A patto, comunque, di non aver superato i 50.000 euro di reddito nel 2019.
Una delle novità più importanti che sono state introdotte è la possibilità di regolarizzare eventuali violazioni entro il 31 ottobre 2021. Nel momento in cui dovessero essere effettuati dei versamenti entro questa data saranno considerati utili ai fini della regolarità contributiva. Ricordiamo, comunque, che per l’esonero è stato fissato un limite di 3.000 euro annui. La percentuale effettivamente spettante è in ogni caso legata al rispetto del limite di spesa e potrebbe essere riparametrata in caso di superamento del plafond disponibile.
Redazione Nurse Times
Fonte: Trend online
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