È il risultato di uno studio condotto su oltre 80mila infermiere alle prese per molto tempo con i turni di notte.
Secondo uno studio canadese, le donne che lavorano di notte, anche non regolarmente, hanno maggiori probabilità di una menopausa precoce. Dato non confortante, considerato che chi arriva alla menopausa in giovane età è a maggior rischio di malattie cardiovascolari, osteoporosi e può anche soffrire di problemi di memoria.
I ricercatori hanno analizzato i casi di oltre 80mila infermiere che hanno lavorato nei turni di notte per 22 anni. Costoro hanno evidenziato livelli più bassi di melatonina, l’ormone del sonno, che alcuni esperti ritengono importante per il buon funzionamento delle ovaie. Ma anche stress e stanchezza del lavoro notturno possono interferire coi livelli di estrogeni, generando la menopausa precoce.
Uno dei ricercatori, David Stock, dell’Università di Dalhousie, ha dichiarato: “Questo è il primo studio che si occupa di un collegamento tra turni notturni in rotazione, età e menopausa. Abbiamo trovato un collegamento moderato ma significativo. Ciò potrebbe essere dovuto all’interruzione dei ritmi circadiani, allo stress o all’affaticamento, anche se sono necessarie ulteriori ricerche”.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Human Reproduction, ha esaminato le infermiere che hanno lavorato almeno tre notti in un mese, oltre a turni diurni e serali. Quelle che hanno seguito tale routine per 20 mesi o più nei due anni precedenti presentano un rischio di menopausa precoce pari al 9% in più. Nel caso delle lavoratrici che hanno fatto turni di notte rotanti per più di 20 anni, il rischio è salito al 73%. Tuttavia i ricercatori avvertono che l’analisi si basa su un gruppo circoscritto di donne.
Redazione Nurse Times
Fonte: www.ladyblitz.it
Lascia un commento