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Assenteismo all’Umberto I di Nocera Inferiore: infermiere sindacalista indagato e Asl Salerno sotto accusa

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La Procura di Nocera Inferiore apre un’inchiesta su presunte “timbrature fantasma”: documentate uscite durante il turno e mancate azioni disciplinari da parte dell’Asl.

La Procura della Repubblica di Nocera Inferiore ha avviato un’indagine su un infermiere in servizio all’ufficio cartelle cliniche dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, che ricopriva anche il ruolo di rappresentante sindacale. La vicenda è ora al centro delle news locali per il possibile danno erariale e per il presunto venir meno del dovere di vigilanza della Asl Salerno.

I fatti emersi dall’indagine

Secondo quanto riportato dagli organi d’informazione locali, le indagini – condotte dalla Procura di Nocera Inferiore con attività di osservazione e raccolta probatoria – avrebbero documentato una prassi ripetuta: l’indagato timbrava il badge all’ingresso, lasciava la struttura per svolgere attività private (commissioni, hobby e altre incombenze) e rientrava solo per timbrare l’uscita.

Le fonti parlano di pedinamenti, intercettazioni e riprese video utilizzate per ricostruire i movimenti. Se confermate in sede giudiziaria, tali condotte ricadrebbero nella fattispecie disciplinare prevista dall’articolo 55-quater del D.lgs. 165/2001 (licenziamento disciplinare per falsa attestazione della presenza in servizio). 

L’Asl Salerno come parte offesa e il “silenzio” amministrativo

La Procura di Nocera Inferiore ha indicato formalmente l’Asl Salerno come parte offesa del procedimento. Nonostante la notifica degli atti e dell’avviso di garanzia, gli organi di informazione segnalano che, a distanza di oltre trenta giorni, l’Azienda sanitaria locale non avrebbe ancora avviato procedure disciplinari pubbliche o misure cautelari interne nei confronti del dipendente. Questo ritardo ha sollevato interrogativi sulla rapidità e sull’efficacia dei meccanismi interni di controllo e sulla possibile responsabilità dirigenziale per omissione di adempimenti. 

Normativa e conseguenze possibili

La normativa sul pubblico impiego prevede sanzioni disciplinari severe per la falsa attestazione della presenza in servizio: l’articolo 55-quater del D.lgs. 165/2001 prevede il licenziamento disciplinare nei casi più gravi, nonché la possibilità di iniziative amministrative e di valutazione di responsabilità dirigenziale. Sul piano contabile, la mancata attivazione delle procedure disciplinari può tradursi in rilievi della Corte dei conti per possibile danno erariale qualora risultino pagamenti indebitamente erogati. 

Contesto più ampio: tensioni in Asl Salerno e precedenti inchieste

Il caso di Nocera Inferiore si inserisce in un contesto regionale già all’attenzione della magistratura: indagini recenti avevano riguardato decine e centinaia di operatori dell’Asl Salerno per presunte anomalie nell’impiego di personale sanitario in ambiti amministrativi piuttosto che nei reparti. Tale contesto aumenta la sensazione di urgenza per una verifica complessiva dei meccanismi di controllo delle presenze e dell’organizzazione del lavoro. 

Implicazioni per i pazienti e per l’organizzazione ospedaliera

Ogni ora di lavoro sottratta dall’attività istituzionale comporta un costo per la collettività e potenziali ricadute sull’efficienza dei servizi sanitari: cartelle cliniche non aggiornate, ritardi nelle procedure amministrative e sovraccarico di lavoro per i colleghi in reparto. In un periodo storico segnato da carenza di personale e lunghe liste d’attesa, la trasparenza e la rigida applicazione delle regole diventano fattori strategici per mantenere la fiducia dei cittadini nella sanità pubblica.

Redazione Nurse Times

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